“Sono fatta così, nelle cose che mi piacciono mi ci butto a capofitto, dando tutta me stessa. In cooperativa è stato così, fin dal primo giorno”. Parola di Valentina Suzzani, 38 anni, gli ultimi due trascorsi da presidente di Unicoop, la cooperativa sociale di Piacenza che dà lavoro a quasi 400 persone ed è un punto di riferimento nel territorio per i servizi agli anziani (gestione case di riposo e centri diurni e servizi di assistenza domiciliare) e per i servizi all’infanzia, in particolare nella gestione dei nidi.
Amante dei viaggi – “non vedo l’ora di tornare a girare per il mondo” – Valentina è una cooperatrice con i piedi ben saldi a terra. E un curriculum tutto cooperativo. “Dopo la laurea in Scienze dell’Educazione all’Università Cattolica di Piacenza – racconta – per un anno ho fatto le sostituzioni in un nido di Piacenza, e già l’anno successivo, siamo nella primavera 2006, sono stata contattata da Unicoop”. Anche in quel caso, c’erano da fare alcune sostituzioni come educatrice nei nidi che la cooperativa gestisce a Piacenza. “Ma tempo qualche mese – continua Valentina – e mi sono ritrovata a gestire un centro estivo e a partire dal settembre successivo ad affiancare la coordinatrice pedagogica dei nidi, prendendone poi il posto”. Così da semplice dipendente della cooperativa, Valentina è diventata anche socia con incarichi di responsabilità, e nel giro di poco tempo è entrata in CdA. Quindi la vicepresidenza e dal maggio 2019 la presidenza. “È stato un percorso molto naturale – confida -, i colleghi di Unicoop hanno apprezzato il mio modo di lavorare, mi hanno dato fiducia e aiutato a crescere, credendo molto in me. Cerco di ricambiarli con il massimo impegno. La mia esperienza di educatrice si è rivelata molto importante per le attività che svolgo, mi aiuta nel confronto con le colleghe educatrici e con le famiglie”.
Non è stato certo un incarico facile quello che Valentina Suzzani ha ereditato da Arlene Zioni, la precedente presidente di Unicoop. “Dopo 9 mesi è scoppiato il Covid, partendo proprio da Piacenza per quanto riguarda l’Italia. È stato e continua ad essere il momento peggiore della nostra cooperativa in 35 anni di storia, abbiamo dovuto prendere decisioni molto difficili e gestire situazioni davvero complesse, dalla chiusura dei servizi allo stop alle visite dei parenti nelle case di riposo. Lo sforzo della cooperativa è stato davvero grande e nonostante tutte le difficoltà riusciremo a chiudere un bilancio 2020 con risultati straordinari”.
Il lavoro in cooperativa, tanto più con un incarico da presidente quale quello ricoperto da Valentina Suzzani, “rappresenta una grande responsabilità”. “Credo fortemente nei valori della cooperazione – dice Valentina – che per noi significa lavorare insieme, fare tutti parte di una stessa comunità dove nessuno si può sentire solo perché ci sentiamo tutti protagonisti attivi di un progetto comune, dalla presidente ad ogni socio. Non c’è distinzione in questo, a me è stata chiesta una responsabilità in questa fase, domani sarà chiesto ad altri”.
Per quanto riguarda il ruolo delle donne in cooperative, Valentina ha le idee molto chiare. “Quello che contano sono passione, dedizione, impegno e competenze. In Unicoop siamo per la stragrande maggioranza donne, il nostro CdA è tutto al femminile, e credo che questo possa essere davvero un bel valore aggiunto”.
E non è un caso se poi da una cooperativa sociale come Unicoop sono nati progetti destinati a innovare fortemente il comparto dei servizi alla persona. Come nel caso di “ABI – Anziani Bambini Insieme”, l’iniziativa portata avanti da oltre 10 anni nella struttura del Facsal a Piacenza dove sorgono nido, casa di riposo e centro diurno per anziani, con spazi comuni e frequenti momenti di interazione tra i piccoli e i nonni. “Purtroppo al momento questo progetto è limitato dalle restrizioni del Covid – spiega Valentina – ma siamo fortemente convinti della sua utilità e missione sociale, nel generare benefici per i nostri ospiti favorendo questo incontro tra generazioni così distanti. Anziani e bambini condividono momenti come i pasti, la merenda o il gioco insieme, nascono legami che vanno oltre queste mura. Tutto è nato per rispondere a bisogni espressi dal Comune di Piacenza nell’aprire un nido con servizio lattanti in centro e nel mettere a norma una struttura per anziani che rischiava la chiusura. Lo abbiamo fatto portando avanti un grande progetto di innovazione sociale che ora vorremmo misurare nei benefici attraverso una ricerca scientifica, perché davvero è un caso più unico che raro in Italia”.
A cura dell’ufficio stampa e comunicazione di Confcooperative Emilia Romagna