“La musica è soprattutto socialità e stare insieme. È un linguaggio universale. È un modo di vivere”. E chi più di Marta Quarantini lo può dire, lei che della musica intesa come opportunità di inclusione sociale e solidarietà ne ha fatta una ragione di vita.
Nel 2013, Marta Quarantini è stata infatti tra le socie fondatrici della cooperativa sociale CEMI (Centro Educazione Musicale Italiano) di Rimini, naturale emanazione dell’associazione nata anni prima da un’idea di Fiorenza Rosi.
L’attività svolta è di tipo educativo, principalmente musicale, e si rivolge a bambini e genitori con corsi legati alla metodologia Suzuki per i piccolissimi e al metodo più tradizionale per i più grandi. Coro, canto, violino, pianoforte, chitarra, violoncello, flauto traverso e sax sono gli strumenti proposti a cui si aggiungono attività di gruppo sia propedeutiche alla musica che strumentali (Musica da camera,orchestra)
“Tutto è praticamente nato quasi per caso – racconta Marta -, ho scoperto la realtà della CEMI come un semplice genitore che portava i figli a lezione di musica. Poi, piano piano, il rapporto è cambiato ed è diventato prima di amicizia poi professionale. Quando le dimensioni non consentivano più di rimanere una semplice associazione, siamo diventate una cooperativa”. Oggi Marta Quarantini si occupa dell’ambito amministrativo e delle relazione esterne insieme al presidente Elisa Sambi docente di pianoforte.
CEMI (aderente a Confcooperative Romagna) è diventata un punto di riferimento a livello regionale nel panorama dell’educazione musicale anche per il metodo di insegnamento Suzuki. Si tratta di una filosofia educativa musicale che prende il nome dal violinista giapponese che elaborò nel secolo scorso un sistema di apprendimento che si basa, oltre che sulla maturazione artistica e tecnica, anche sulla crescita morale e caratteriale dello studente. Molto importante in questo processo è il ruolo ricoperto dal genitore, che deve vivere questa esperienza musicale di pari passo con il proprio figlio, anche tra le mura di casa.
“Per l’allievo si tratta di un modo di vivere la musica a 360 gradi. Deve poter respirare la musica sia quando viene a lezione da noi che a casa. Proprio per questo il genitore è parte rilevante del processo, perché deve sempre appoggiarlo e sostenerlo nel suo percorso di crescita. Non a caso, il genitore deve partecipare in maniera attiva alle lezioni individuali e di gruppo del figlio, mettendosi praticamente in gioco” spiega Marta Quarantini.
Le procedure classiche di insegnamento e apprendimento sono inevitabilmente state stravolte dalla pandemia.
“All’inizio è stato davvero uno shock per tutti. Nessuno sapeva cosa stava accadendo e per quanto sarebbe durato. Non è stato facile” rivela Marta. “La presenza della musica è stata davvero importante per tutti, anche e soprattutto per i bambini e i loro genitori. Alcuni adulti mi hanno spiegato che la possibilità di poter suonare uno strumento nei momenti di lockdown è stato qualcosa di liberatorio e ha permesso loro di passare in maniera più piacevole il tempo a casa”.
E CEMI come si è attrezzata per fronteggiare questa? “Nelle prime settimane abbiamo deciso di far proseguire i corsi gratuitamente, anche perché non sapevamo che cosa sarebbe accaduto in futuro. Poi abbiamo lanciato all'interno della nostra scuola, un sistema informatico riservato alla nostra attività, chiamato ‘Scuola Semplice’, con cui gli allievi hanno potuto effettuare lezioni virtuali sia individuali che in gruppo. Con l’arrivo dell’estate la situazione è migliorata, mentre in seguito, prima di quest’ultimo lockdown, abbiamo dato la possibilità di scegliere al singolo allievo se effettuare la lezione in presenza o se farla online”.
Lo scorso 8 marzo, in occasione della Giornata Mondiale della Donna, Marta Quarantini è stata inserita dal Comune di Rimini tra le imprenditrici locali di successo che, grazie alla loro sensibilità e al loro impegno in diversi ambiti professionali, sono state capaci di offrire servizi diversi, di inventarsi e di innovare, di guardare al futuro con creatività in un periodo di grande difficoltà.
“È un riconoscimento che mi ha fatto molto piacere ricevere, anche perché si riferiva al precedente anno, la cui consegna era stata congelata per via della pandemia” afferma Quarantini. “È un premio che voglio condividere con i colleghi e con le famiglie che ci sostengono. Ricordo infatti che questa è una società cooperativa, che lavora in un settore affascinante ma anche non facile come quello della cultura. Affermarsi in un mondo come questo è una grande soddisfazione”.
Dopo gli appuntamenti tenutisi a Bologna e a Cesena, nella prossima estate la CEMI di Rimini sarà impegnata dal 14 al 20 giugno con l’iniziativa Inverso, un percorso musico-sensoriale da affrontare bendati per annullare ogni differenza tra normodotati e non vedenti.
È invece ancora in fase di definizione l’appuntamento con il progetto della Big Orchestra, una formazione di giovani musicisti del territorio, la cui organizzazione quest’anno spetta alla sede della CEMI di Bologna.
Entrambi i progetti fanno parte di un bando regionale - PROGETTO PER LA QUALIFICAZIONE DELL’ALFABETIZZAZIONE MUSICALE (ai sensi dell’art. 5 della L.R. N. 2 del 16 marzo 2018)
Che cosa c’è nel futuro di Marta? “Sicuramente continuare al massimo la mia attività all’interno della CEMI, con la speranza di tornare presto alla normalità e di lasciarci alle spalle questo difficile momento. Anche a livello personale sarebbe ottimo. Potrei tornare a viaggiare, mia grande passione, e a ritornare a vivere nei luoghi di cultura che tanto mi sono mancati in questo periodo”.