#COOPERATRICI / ERIKA, LA BRIGANTE DI CERRETO

#COOPERATRICI / ERIKA, LA BRIGANTE DI CERRETO

A tu per tu con Erika Farina, socia lavoratrice della coperativa di comunità Briganti del Cerreto nell’Appennino reggiano.

venerdì 9 aprile 2021

“Il mio obiettivo? Cercare di far innamorare le persone del mio paese e dell’Appennino e di farle, così, ritornare a vivere qui”. Non si nasconde Erika Farina. Anzi, lo dice sorridendo e soprattutto con un grande entusiasmo, capace di contagiare chiunque.

 

Da quando è nata, Erika Farina ha vissuto a Cerreto Alpi a quasi mille metri di altitudine, nel cuore dell'Appennino Tosco-Emiliano, a pochi chilometri dal confine tra Emilia-Romagna e Toscana.

 

Nel 2003 ha deciso di lasciare il suo lavoro presso il Parco Regionale del Gigante e di fondare, insieme ad altri 11 soci, la cooperativa di comunità Briganti di Cerreto.

 

“Io e gli altri ragazzi siamo molto legati a queste terre e abbiamo deciso di compiere quella che all’epoca poteva sembrare forse una pazzia ma che, anno dopo anno, si è rivelata una scelta giusta che sta dando grandi soddisfazioni” racconta Erika Farina.

 

La nascita della cooperativa di comunità – tra le prime in Italia insieme alla Valle dei Cavalieri di Succiso - ha infatti dato nuova linfa a tutto il territorio circostante, fornendo servizi a tutta la popolazione, grazie alle diverse collaborazioni con gli Enti locali.

 

Molte persone, inoltre, sono ritornate a vivere in zona insieme alle proprie famiglie. Alcune delle abitazioni, diventate negli anni scorsi una sorta di seconda casa per chi vive fuori regione, sono invece tornate ad essere occupate più spesso durante l’anno.

 

Al momento la cooperativa di comunità dei Briganti di Cerreto, aderente a Confcooperative Reggio Emilia e Legacoop Emilia Ovest, vanta 8 soci lavoratori, assunti con contratto a tempo indeterminato. Erika si occupa dell’area amministrativa, commerciale e turistica.

 

“Mi piace molto poter stare a contatto con le persone, accogliendo i gruppi che vengono a visitare la nostra zona e che dormono nei diversi alloggi qui a Cerreto. Inoltre continuo a collaborare con il Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano”.

 

Il fatto di essere l’unica donna nel team non è assolutamente un problema per lei.

 

“Nel nostro caso si tratta meramente di un puro dato statistico in quanto c’è un ottimo rapporto con tutti gli altri ragazzi. Poi il fatto che mio fratello sia il presidente della cooperativa aiuta particolarmente” dice sorridendo. “Scherzi a parte, si respira davvero un clima familiare e questo è molto importante. A volte, proprio perché sono l’unica donna dello staff, ricopro il ruolo di antipatica del gruppo, in quanto devo ricordare ai miei colleghi che in alcuni casi bisogna essere prima imprenditori e poi amici”.

 

Il percorso dei Briganti di Cerreto non è stato tutto in discesa. Nel corso degli anni ci sono stati anche momenti di grande difficoltà. Un ruolo molto importante l’ha ricoperto Giovanni Teneggi, direttore di Confcooperative Reggio Emilia e referente nazionale di Confcooperative per le cooperative di comunità.

 

“Giovanni è un’istituzione per noi, ci ha letteralmente preso per mano e accompagnato nel percorso” rivela Erika, che dall’anno scorso è componente del consiglio di presidenza di Confcooperative Reggio Emilia. “La sua esperienza nel mondo delle cooperative di comunità si è rivelata fondamentale in ogni momento, anche e soprattutto in quelli più difficili. Ricordo ancora quando purtroppo, alcuni anni fa, è venuto a mancare Davide un nostro collega in un incidente stradale. Ci è stato vicino e ha fatto davvero da amico e a volte anche da psicologo per tutti noi”.

 

Nemmeno l’ultimo periodo è stato dei più felici. Il Covid-19 ha infatti colpito duramente il settore del turismo, nel quale la cooperativa Briganti di Cerreto lavora, soprattutto in estate e autunno. Il settore dell’accoglienza è infatti stato colpito dalle limitazioni che hanno permesso l’accesso ai rifugi e alle strutture ricettive solo ai pochi nuclei famigliari particolarmente numerosi.

 

Meglio è andato, fortunatamente, il settore della forestazione, principale attività della cooperativa di comunità.

 

Proprio per questo, i Briganti del Cerreto cercheranno in futuro di ampliare la propria struttura in modo tale da dar vita a uno spazio più ampio per il coworking. L’obiettivo è quello di permettere alle persone che soggiornano nelle seconde case di avere un luogo in comune dove lavorare con tutti i servizi di ultima generazione.

 

“Il fatto che diverse persone stiano ritornando qui a Cerreto è per noi molto importante e ci spinge a investire ulteriormente per far sì che poi si stabilizzino e mettano definitivamente le radici. Basti pensare al fatto che negli ultimi anni sono nati dei bambini e le loro famiglie hanno deciso di farli crescere qui” spiega.

 

Dotata di tanta voglia di fare e di grande entusiasmo, che persona è Erika Farina nella vita privata? “Il lavoro non termina mai, questo è uno stile di vita. Sono comunque una grande appassionata della fotografia, oltre che, ovviamente, della montagna. Inoltre mi piace molto cucinare i nostri prodotti tipici”.

 

E con la famiglia, come si riesce a destreggiare? “Riusciamo a fare tutto senza problemi. Mio marito ha una sua falegnameria, quindi ci occupiamo di cose diverse. Sono i miei figli che si sentono già dei Briganti e soprattutto Nicola che ha 17 anni non vede l’ora di poter fare presto un tirocinio con noi”.