Recuperare, valorizzare e vendere online oggetti usati, per promuovere l’economia circolare e al contempo favorire l’inserimento lavorativo delle persone in difficoltà. È la sfida che la cooperativa sociale Officina68 di Ferrara sta portando avanti affrontando di petto le grandi problematiche poste dal Covid che - come spiega Luca Bui, tra i soci fondatori della cooperativa -, “influisce sulla vita di tutti e non ci lascia indifferenti”.
“Quando un anno fa è scoppiata la pandemia - racconta Bui - ci siamo guardati in faccia e abbiamo cercato di reagire in ogni modo possibile. Invece di soffermarci su un solo core-business, abbiamo deciso di continuare a puntare su tutti i servizi che offriamo, implementando la vendita online, e negli ultimi mesi ci sta dando buoni riscontri”.
Nella mission di Officina68, in quanto cooperativa sociale di tipo A+B (aderente a Confcooperative Ferrara), c’è l’inserimento lavorativo di persone momentaneamente emarginate da processi produttivi e commerciali. E questo attraverso i servizi offerti dall’impresa non-profit come l’e-commerce di oggetti usati, arredamento sociale (cioè il ritiro e la vendita di mobili usati, compreso il loro trasporto e montaggio), sgomberi, manutenzioni per la casa e di laboratori aperti anche al pubblico.
“In un’ottica di economia circolare, il nostro impegno è finalizzato a rivalutare oggetti che sono inutilizzati ma possono ancora dare molto. Così cerchiamo di evitare sprechi, ridurre i consumi e valorizzare gli scarti” commenta Bui.
Alcuni di questi prodotti vengono recuperati grazie al Centro del Riuso di Officina68, il primo del suo genere nato nella provincia di Ferrara. Qui, un operatore valuta il reale riutilizzo dell’oggetto abbandonato o in disuso e in caso di valutazione positiva si accorda per il giorno di ritiro presso il domicilio della persona. Al Centro l’oggetto viene controllato, igienizzato, catalogato, fotografato e messo on-line e in area espositiva per la vendita. Nel caso in cui la valutazione sia negativa, tutto finisce nel centro di raccolta non prima di aver salvaguardato eventuali parti riutilizzabili.
Nella ricerca del personale, Officina68 punta a coinvolgere persone adulte che non hanno più un’occupazione e sono in cerca di un impiego.
“Desideriamo dare un’altra opportunità a tutte quelle persone (ho tolto l'età anagrafica) che, per un motivo o per un altro, non hanno più un’occupazione e vogliono rientrare nel mondo del lavoro. Noi gli proponiamo un percorso di formazione, con l'ausilio degli assistenti sociali, attivando un tirocinio, finalizzato all’assunzione”.
Fondata nel dicembre del 2016, la cooperativa sociale Officina68 è composta da 7 dipendenti e 2 volontari dei quali 8 sono soci. I percorsi di tirocinio attivati con la cooperativa annualmente sono circa una ventina all'anno. Cerchiamo di proporre progetti di lunga durata in modo da formare al meglio e sulle nostre esigenze le persone che selezioniamo dai profili che ci vengono inviati dal servizio sociale o dai centro formativi. Da un primo step di valutazione che normalmente ha una durata dai 3 ai 6 mesi massimo, individuiamo le persone che incontrano meglio le nostre necessità incominciando un percorso di autonomia e responsabilità con la finalità di un'assunzione.
Ad oggi le persone assunte dopo un percorso di tirocinio sono 4.
Una menzione particolare è la collaborazione di Officina68 con Hera e Last Minute Market al progetto “Cambia il Finale”. Si tratta di un’iniziativa nella quale la multiutility Hera propone all’utente di donare alla cooperativa l’oggetto, ancora riutilizzabile, che si intende smaltire.
A cura dell’ufficio stampa e comunicazione di Confcooperative Emilia Romagna