“A questo lavoro, a questa cooperativa, devo dire soltanto grazie. Mi hanno dato modo di formarmi come lavoratrice e soprattutto come persona. Quando mi alzo alla mattina, lo faccio con il sorriso sulle labbra”. Parole di Giuseppa “Giusy” Mazzara, nata a Palermo ma da oltre dieci anni residente in Romagna.
Per cinque giorni alla settimana, Giusy ricopre il ruolo di guardia giurata. Lo fa nella sezione Vigilanza della cooperativa Colas Pulizie Industriali di Ravenna (aderente a Confcooperative Romagna), di cui è socia lavoratrice.
“Sono nata praticamente con il sogno di indossare la divisa. Già a 21 anni, nel 2004, volevo fare la guardia penitenziaria, ma non sono purtroppo riuscita ad entrare in graduatoria per via di una percentuale troppo bassa. Ho così iniziato a lavorare come guardia giurata a Cervia per una ditta di Palermo” rivela Mazzara.
In Romagna è avvenuto l’incontro con la cooperativa Colas che, di fatto, le ha cambiato la vita.
“Colas ha acquistato la succursale dell’azienda in cui lavoravo e così, 14 anni fa, sono stata la prima a passare da loro” spiega Mazzara. “Sono entrata in un mondo, quello cooperativo, fatto davvero da Signori con la S maiuscola, che mi ha permesso di farmi crescere sotto ogni aspetto e soprattutto di sentirmi valorizzata per quello che faccio e per quello che dico”.
Il riferimento, oltre all’attività sul campo, è anche rivolto al nuovo incarico di consigliera della cooperativa Colas.
“Per me è una grandissima soddisfazione. Diventare consigliera significa essere stati votati da altre persone, che ti hanno apprezzato per le idee e le opinioni che hai. Questo vuol dire molto e fa capire quanto la cooperativa dia importanza alle persone che le animano”.
Il suo ruolo principale è però quello di guardia giurata, lavoro spesso derubricato come prettamente maschile.
“Svolgere il ruolo di guardia giurata non è per nulla facile, soprattutto perché è molto pesante a livello psicologico. All’inizio della mia carriera lavorativa ho sofferto molto il fatto che si trattasse di un ambiente prettamente riservato agli uomini. Ho tenuto però botta, grazie al mio carattere e alle ambizioni che avevo e volevo raggiungere, e sono stata premiata con l’ingresso in Colas”.
Dopo 10 anni da operatrice della centrale operativa, Mazzara è da qualche anno addetta al centralino del Palazzo Ciclat di Ravenna, all’interno del quale sono presenti anche gli uffici della stessa Colas Vigilanza.
“L’esperienza da operatore della centrale operativa comporta uno stress notevole, anche perché attraverso le telecamere di sicurezza installate nelle varie strutture, monitori cosa sta succedendo e devi subito avvertire le autorità quando accade qualcosa di sospetto o pericoloso. Richiede molte attenzioni e grandi capacità. Dopo tanti anni sono scesa di piano e ora mi occupo del centralino del Palazzo Ciclat. Si tratta di un’attività diversa ma lo stesso particolarmente stimolante. La grande differenza è che qui entri a contatto fisico con tutte le persone, dai dirigenti ai miei colleghi, mentre prima il rapporto era inevitabilmente solo telefonico per segnalare alle autorità e alle figure preposte che cosa stava accadendo. Il dover relazionarmi in maniera diretta con tutte queste persone ha forgiato ulteriormente il mio carattere e mi ha fatto credere maggiormente in me stessa”.
Con l’avvento del Covid-19, come è cambiato il suo modo di lavorare? “È mutato completamente, in quanto ora tutte le persone che accedono alla struttura devono essere prima controllate da me per entrare all’interno del palazzo. Nonostante siamo già da un anno all’interno di questa pandemia, c’è ancora qualcuno che si dimentica di igienizzarsi le mani o mettere in maniera corretta la mascherina. È compito mio ricordar loro il giusto comportamento e garantire la loro buona salute. Per fortuna devo ringraziare ancora una volta la mia cooperativa, che ci ha dotato di un body-scanner, tutelando ancora di più la mia figura e quella dei miei colleghi”.
Dotata di grande spirito e tenacia al lavoro, che persona è Giusy Mazzara nella vita privata? “Sono una ragazza normalissima, legata alla propria famiglia e al proprio cagnolino, che ama viaggiare, principalmente in Italia, Paese pieno di luoghi incantevoli che meritano di essere scoperti per la loro bellezza. All’inizio non era facile staccare la spina quando uscivo da lavoro, ma ora che ci sono riuscita, mi sento davvero al settimo cielo”.