ll vaccino è l’unica via di uscita dal Covid. In un momento difficile come l’attuale, il piano vaccinale deve riprendere senza altri ritardi. Confcooperative Romagna interviene a sostegno di questo strumento, il solo a poterci far tornare a una vita normale e ridare chance alla ripresa economica.
Crediamo sia una scelta di responsabilità verso sé stessi e gli altri. A partire dai luoghi di lavoro.
Molti sono i luoghi sensibili dove i nostri cooperatori svolgono attività delicate e dove il rischio di contagio in questi mesi è stato più forte, diversi i settori strategici, dall’agroalimentare al socio–sanitario, dalla sanificazione alla logistica, con attività a rischio alto.
Pensiamo anche alle cooperative sociali che gestiscono le case di riposo per anziani o strutture per le persone fisicamente e psichicamente più fragili. Aver cura delle persone più a rischio ha significato mesi difficili, a volte situazioni drammatiche. Solo oggi, con le vaccinazioni, queste strutture hanno iniziato un percorso di ritorno alla normalità e messo in sicurezza gli anziani ospiti.
“A marzo del 2020 questo virus ci ha colto indifesi. Ha minacciato tutte le nostre sicurezze, potevamo solo difenderci senza combattere. Oggi una protezione fondamentale c’è, ed è il vaccino – dichiara il vicepresidente di Confcooperative Romagna Antonio Buzzi - Stiamo reggendo l’urto di questa pandemia grazie all’impegno di tutti, ma grazie soprattutto all’impegno eccezionale di quegli operatori che ci hanno garantito cure e servizi fondamentali nei momenti più difficili. Li abbiamo definiti giustamente “eroi” ed alcuni di questi, oggi, non ci sono più. Vaccinarsi vuol anche dire non costringere ancora altre persone ad atti di eroismo”.
Questa pandemia sta rimodellando non solo l’esistenza delle persone ma mette pesantemente a rischio la sopravvivenza del tessuto economico sottolinea Confcooperative Romagna. Il vaccino è lo strumento per uscire da questa drammatica situazione, per avere di nuovo sicurezza sul luogo di lavoro per se stessi e gli altri e per agganciare una ripresa che rischia di essere sempre più lontana. Per questo crediamo sia necessario avviare un ragionamento condiviso e approfondito sul tema delle vaccinazioni, ad iniziare dalla tutela sui luoghi di lavoro.
Confcooperative è pronta a mobilitarsi per il potenziamento della campagna vaccinale, come ha precisato il presidente nazionale Maurizio Gardini che ha dato disponibilità della rete welfare della cooperazione per affiancarsi al Piano del Governo.
Dal canto suo, Confcooperative Romagna ha già raccolto la disponibilità di numerose sue cooperative (di lavoro, di consumo, agricole…) pronte a fornire spazi adeguati per far vaccinare i propri dipendenti qualora ci siano vaccini disponibili.
È un’attenzione che non nasce oggi. Fin da giugno 2020 Confcooperative Romagna, in tutte le sue sedi territoriali, ha acquisito strumenti e modalità per rendere i suoi uffici il più sicuri possibili. Certamente con il distanziamento e con i dispositivi sanitari, ma anche con una campagna volontaria per testare il rischio contagio. Nella prima fase dello scorso anno con i test sierologici, oggi proponendo tamponi rapidi gratuiti ogni 20 giorni per tutti i dipendenti. Ciò ha creato un clima più sereno negli uffici ed anche nella vita quotidiana di ciascuno. Oggi il vaccino può farci uscire dal tunnel.