Il Consiglio di Amministrazione di Granarolo S.p.A. (società controllata dalla cooperativa Granlatte per il 77,48% delle azioni; altri azionisti: Intesa Sanpaolo 19,78%, Cooperlat 2,74%) riunitosi l’11 marzo scorso sotto la presidenza di Gianpiero Calzolari, ha approvato il Progetto di Bilancio che sarà sottoposto all’Assemblea degli Azionisti in calendario il giorno 14 aprile in unica convocazione.
Il Gruppo Granarolo, che ha sede a Bologna, in un anno complesso come il 2020 ha confermato una forte resilienza, mantenendo gli obiettivi di redditività previsti a budget.
Il fatturato consolidato si attesta a 1.280 milioni di euro in diminuzione del 3% rispetto all’anno precedente. La variazione del fatturato a perimetro costante e al netto dell’effetto cambi, pari a -3,1%, deriva principalmente dall’effetto della riduzione delle vendite nel canale Normal Trade e Food Service sia in Italia sia in altri paesi in cui il Gruppo è presente. In conseguenza della pandemia è stata infatti registrata una riduzione significativa di volumi e ricavi nel canale Normal Trade e Food Service non totalmente compensata dall’incremento registrato nel canale GDO.
I cambiamenti sociali imposti dalla “nuova normalità” hanno penalizzato i consumi fuori casa - il canale ha perso il 40,7%, il Gruppo Granarolo il 25-30% medio, con picchi del -80% da marzo a maggio - in favore dei consumi domestici attraverso un cambio del mix di spesa che ha privilegiato soprattutto i prodotti commodity a shelf life più lunga (latte esl – fino a 30 giorni di durata e latte UHT a lunga conservazione) e gli ingredienti (uova, formaggi, mascarpone ...).
Il margine operativo lordo (EBITDA) del Gruppo si attesta a 78,5 milioni pari al 6,1% dei ricavi, sostanzialmente in linea con le previsioni aziendali e in miglioramento rispetto al 2019 di 5,8 milioni di euro (+8%).
I PRINCIPALI RISULTATI CONSOLIDATI 2020
I Ricavi Consolidati delle vendite che hanno raggiunto i 1.280 milioni di euro, in decremento del 3% rispetto al 2019, presentano complessivamente una diminuzione di 37 milioni di euro.
Le vendite del Gruppo sono tradizionalmente concentrate in Italia, (66,8% dei ricavi); la percentuale di vendite in Europa pari al 28,2% dei ricavi è aumentata dell’1% mentre le vendite sui mercati extra europei pari al 4,9% dei ricavi sono in diminuzione del 10,9%. Complessivamente sui mercati esteri il fatturato raggiunge il 33% del fatturato totale confermando una ripartizione sostanzialmente stabile rispetto all’esercizio precedente.
L’Ebitda del Gruppo si è attestato a 78,5 milioni di euro, pari al 6,1% dei ricavi, in miglioramento rispetto al 2019 di 5,8 milioni di euro (+ 8%).
Il risultato operativo (EBIT) si attesta a 28 milioni di euro, pari al 2,2% dei ricavi di vendita.
Il risultato netto dell’esercizio registra un utile pari a 15,8 milioni di euro.
La Posizione Finanziaria Netta si attesta a 164 milioni di euro, in incremento di 2,6 milioni di euro rispetto allo stesso dato al 31 dicembre 2019.
Il Consiglio di Amministrazione ha deciso di proporre all’Assemblea degli Azionisti la distribuzione di un dividendo pari a 12,5 milioni di euro.
Al fine di dare adeguata comparabilità ai fatti di gestione, le informazioni finanziarie e le analisi comparative contenute nel presente comunicato si riferiscono ai dati senza l’applicazione dell’IFRS 16.
“Nel corso del 2020 il nostro Gruppo, che opera in un settore non facile in termini di marginalità media e con costi di logistica significativi, ha reagito con tempestività alla nuova situazione di mercato determinata dalla pandemia e dalle forti restrizioni connesse” dichiara Gianpiero Calzolari, Presidente di Granarolo. “Abbiamo agito per garantire da subito la salute delle nostre persone, la produzione di beni essenziali come latte e derivati, la parziale riconversione sull’e-commerce del nostro network logistico operante sull’horeca, il sostegno alle comunità maggiormente colpite dal virus. Nonostante la contrazione delle vendite del latte fresco derivante dalla chiusura di bar e scuole, Granarolo si è impegnata a raccogliere tutto il latte prodotto dagli allevatori italiani della filiera Granlatte e da altri allevatori fuori filiera rimasti in difficoltà, nella consapevolezza dell’importante ruolo svolto dalla cooperativa in Italia.
L’obiettivo del lavoro che stiamo mettendo a punto è di restituire agli azionisti e agli agricoltori del Paese il maggior valore aggiunto che deriva dalla qualità delle produzioni e dall’efficienza dell’organizzazione. La chiusura di questo bilancio è in linea con quest’assunto, in un anno imprevedibile come quello appena chiuso. La piena ripresa, una volta che il piano vaccinale avrà sortito i suoi effetti, desta comunque qualche preoccupazione. Le stime ISTAT infatti parlano di molte famiglie in difficoltà, un PIL che scende e un terzo di esercizi (bar, ristoranti ..) che non riapriranno più”.