Circa duecento persone con disabilità avviate al lavoro nel corso di quattro decenni, 65 dipendenti e nuovi obiettivi che vanno ad aggiungersi ai traguardi raggiunti, come il primo posto su 180 competitori come Garden Center che meglio promuove la cultura del verde. Sono alcuni dei “numeri” de Il Germoglio, prima cooperativa sociale fondata a Piacenza nell’ormai lontano febbraio del 1981. Uno storico compleanno che diventa occasione per tracciare un bilancio di quarant’anni di attività, creata dalla volontà di alcune famiglie di ragazzi disabili, di un gruppo di volontari e dall’allora vescovo Monsignor Enrico Manfredini (nella foto in anteprima all'articolo). “Siamo stati dei pionieri di questo mondo, primi ad aprire nella nostra provincia e terzi in tutta l’Emilia-Romagna - racconta Mariano Cobianchi, presidente della cooperativa -. All’epoca non c’era un welfare in questo settore, i ragazzi con disabilità, una volta ultimata la terza media, erano responsabilità delle sole famiglie e il Germoglio nasce proprio per dare un futuro a questi giovani, attraverso la formazione e l’inserimento lavorativo”.
La realtà - inizialmente animata dalla costante presenza di numerosi volontari - si specializza nel settore floro-vivaistico, nel giardinaggio, apre una bottega di prodotti biologici e del territorio, diventando presto stimolo per molte altre iniziative affini avviate sul territorio. “Dal 1981 ad oggi la cooperativa ha avviato al lavoro circa duecento persone con disabilità - commenta il presidente - abbiamo vinto la sfida di continuare a crescere in tutti questi anni, Il Germoglio gode di buona salute economica e abbiamo ricevuto anche riconoscimenti molto importanti: nel 2020 il Garden ha ottenuto il primo posto al premio “Gardenia-Aicg” su 180 partecipanti, per noi è stata una grandissima soddisfazione”.“
Oggi la cooperativa sociale piacentina porta avanti il Garden, oltre alla coltivazione dei fiori che vende nel negozio, svolge servizi di cura e manutenzione del verde e di raccolta dei rifiuti, ha un'area dedicata alla Fattoria didattica creata per avvicinare i bambini alla natura e al mondo della solidarietà, una propria Bottega Alimentare con prodotti biologici e del territorio e il ristorante; attività che hanno ampliato le possibilità di inserimento lavorativo per persone svantaggiate, ma che nel corso degli ultimi dodici mesi hanno dovuto misurarsi con le difficoltà create dall’emergenza sanitaria. “Il lockdown e il successivo altalenarsi di aperture e chiusure ha reso le cose difficili per il ristorante, che ha pagato uno scotto fortissimo – sottolinea Cobianchi – per fortuna abbiamo messo in piedi una struttura ‘a palafitte, in grado di reggersi; senza le altre attività, che hanno fatto da palliativo, sopportare il colpo sarebbe stato molto difficile”.
“Anche in questo periodo pensiamo al futuro con nuovi progetti. Vorremo creare una struttura in legno a servizio della Fattoria didattica, una ‘sede fissa’ per ospitare iniziative che coinvolgono i bambini e i giovani, quali centri estivi, dopo scuola... Speriamo di riuscire presto a realizzarla”.
La missione principale de Il Germoglio resta anche per il 2021 quella di sostenere il numero maggiore possibile di persone con disabilità nell’apprendimento di una professione e nella ricerca di un posto di lavoro, possibilità che necessitano anche di un impegno della collettività. “Oggi più di ieri ci sono delle disattenzioni importanti da parte delle amministrazioni, mancano le gare riservate al mondo della cooperazione sociale - conclude Cobianchi – non possiamo competere con realtà private il cui scopo principale è il solo profitto, mentre il nostro è trovare un’occupazione ai giovani disabili, proporzionata alle loro forze e capacità; per far questo serve una maggiore attenzione”.
Fonte: Il Piacenza
Foto: pagina Facebook Il Germoglio Onlus