Pubblichiamo il seguente articolo tratto dal quotidiano Libertà di Piacenza.
Campioni nazionali per tre anni consecutivi di tango scenario, Alejandro Pereira e la moglie Vanesa Lamis, fino al 21 febbraio dello scorso anno insegnavano in quattro scuole di ballo tra Emilia, Lombardia e Costa Azzurra. Molti piacentini sono allievi di Alejandro e Vanesa grazie all’associazione Piacetango. La pandemia li ha lasciati senza lavoro da un giorno all’altro, ma loro si sono rimboccati le maniche, e dal marzo scorso, il maestro lavora come operatore ecologico alla Geocart.
“E’ stata una decisione naturale, noi che siamo cresciuti nell’arte non siamo figli dei ricchi – racconta il maestro Alejandro Pereira -, ma per me non è cambiato molto perché ormai l’arte si respira ovunque. Anche chi si occupa della raccolta differenziata è un artista in quello che sta facendo. Grazie alla cooperativa, ho avuto la possibilità di lavorare ed entrare nel loro mondo, per tanti anni sono stati loro a entrare nel nostro. Io guardo sempre il lato positivo delle cose e sto bene. Sono molto contento di quello che sto facendo e mi sto godendo questa nuova esperienza”.
Arrivati a Piacenza da Buenos Aires 15 anni fa, da quasi un anno la vita di Alejandro e Vanesa è completamente trasformata. L’orario in cui prima andavano a dormire, verso le 3.30 del mattino dopo lezioni e spettacoli, è lo stesso in cui ora si svegliano.
“Io ballo 24 ore su 24, dentro e fuori la scuola – racconta Vanesa -. Mi sono trovata a reinventarmi. Faccio uncinetto, maglie e maschere per darmi una motivazione e un pensiero positivo. Noi continuiamo comunque a preparare coreografie con ancora più passione e amore. Vogliamo lanciare un messaggio positivo: tutti insieme ce la faremo”.
Per le telecamere di Telelibertà i maestri di tango hanno improvvisato una danza in piazza Cavalli, a Piacenza, sotto la pioggia e lo sguardo curioso e ammirato dei passanti. La loro esibizione è stata dedicata a Juan Carlo Copes, il re del tango argentino e loro maestro, stroncato dal Covid nei giorni scorsi.
“Dicono che l’arte è fatta della stessa materia dei sogni – conclude Alejandro -. Noi viviamo di quello e continuiamo a sperare di poter tornare a offrire alla gente la nostra fantasia”.