BRAINFARM: “COSÌ IL COVID HA CAMBIATO IL NOSTRO LAVORO”

BRAINFARM: “COSÌ IL COVID HA CAMBIATO IL NOSTRO LAVORO”

La cooperativa piacentina di marketing e comunicazione alle prese con la pandemia: “Abbiamo cambiato approccio per continuare a lavorare”.

lunedì 4 gennaio 2021

Non è da tutti saper affrontare le difficoltà e riuscire a superarle, modificando con successo il proprio modo di lavorare. Lo sa bene la cooperativa Brainfarm (aderente a Confcooperative Piacenza), da diversi anni attiva nel mondo del marketing, della comunicazione e dell’ITC, che è riuscita a fronteggiare in maniera intelligente le difficoltà dovute alla pandemia del Covid-19.

“Per noi è stato e, tuttora, rimane un periodo particolare, così come anche per tutte le altre piccole realtà” commenta Samuele Bortolotto, presidente e tra i soci-fondatori di Brainfarm. “Grazie al ‘piacere di fare assieme’, abbiamo combinato creatività e specifiche professionalità, trovando soluzioni tecnologiche e innovative per rispondere ai nuovi ed improvvisi bisogni dei nostri clienti”.

 

In questo modo, la cooperativa Brainfarm ha infatti cercato di trasferire ancor più incisivamente il proprio approccio resiliente, trovando una continuità operativa importante, che ha consentito a sè e ai suoi clienti di perseguire quanto riassunto nella propria mission: non smettere mai di crescere.

 

“Abbiamo dato vita a nuove idee, cambiando strategie e utilizzando nuovi strumenti’’ rivela Bortolotto. “Le abbiamo presentate ai nostri clienti, i quali hanno riconosciuto l’importanza di queste innovazioni per i loro brand, in un mercato che è inevitabilmente mutato, soprattutto in quest’ultimo periodo. Per loro, come per noi, si è trattato di un’opportunità per dar vita a nuove soluzioni che fino a qualche mese fa non venivano prese in considerazione dagli stessi nostri clienti’’; soluzioni semplici, proporzionali alla dimensione e alla capacità di investimento che hanno consentito di abbracciare nuove modalità per comunicare, vendere, promuoversi in maniera più competitiva ed incisiva, compensando le forti limitazioni e problematiche derivanti da questo difficile periodo.

 

Tra le diverse attività dell’ultimo periodo, molto rivelante è stato il lancio a livello internazionale del prodotto TupuCheckPro, realizzato insieme a Digital Tecnhologies. Si tratta di un dispositivo di riconoscimento facciale e termometrico che permette, tra le altre cose, di misurare la temperatura corporea in una frazione di secondo e di riconoscere il corretto utilizzo di DPI (Dispositivi di protezione individuali).

 

“Siamo soddisfatti di questa collaborazione, che ci ha visti protagonisti della realizzazione di campagne digitali in Italia e Spagna” commenta Bortolotto.

 

In Brainfarm la chiave del successo è rappresentata dall’ampia e resiliente professionalità presente all’interno della cooperativa, che si è venuta a formare grazie all’unione di diversi lavoratori autonomi, incarnando così il vero spirito della cooperazione. In questo modo, anche il network dei clienti si è ampliato per la soddisfazione di tutto il team di lavoro.

 

“I nostri clienti, tendenzialmente piccole-medie imprese, traggono parte della loro competitività, dall’integrazione e il supporto di una struttura esterna, la nostra, che partecipa all‘ideazione e sviluppa la strategia progettata. Per loro, infatti, sarebbe quasi impossibile, o comunque molto costoso, poter ricreare la nostra struttura internamente. Noi, infatti,

portiamo all’interno delle aziende figure professionali specializzate in grado di occuparsi

sia della parte progettuale e strategica sia di quella operativa” analizza Bortolotto.

 

Non è un caso che, nel corso degli anni, sono arrivati anche importanti riconoscimenti. Tra questi spicca il terzo posto ottenuto al BITAC (Borsa Italiana del Turismo Cooperativo ed Associativo) del 2019, nella manifestazione creata dalle componenti turistiche delle tre principali centrali cooperative italiane riunite nell’Alleanza delle Cooperative Italiane Turismo, per promuovere la conoscenza e la collaborazione tra le imprese e favorire la commercializzazione dell’offerta turistica cooperativa.

 

Il progetto in questione, chiamato Trail Valley, riguarda un modello di sviluppo economico della Val Nure, nell’Appennino piacentino. In questo caso, Brainfarm ha elaborato un piano di marketing e promozione territoriale, capace di dar vita a un brand riconoscibile, credibile e spendibile in un mercato che sta particolarmente crescendo come quello del turismo sportivo.

 

“L’idea di questo progetto deriva dalla grande passione che noi soci abbiamo per gli sport outdoor” spiega Bortolotto. “Abbiamo deciso di valorizzare una zona a noi cara, mettendo in pratica un piano che riuscisse a valorizzare le specificità del territorio e le opportunità che lo stesso mette già oggi a disposizione degli avventori”.

 

Il prodotto, che ricorda molto quello di alcune zone del Trentino Alto Adige, ha visto così l’attivazione di azioni focalizzate sul territorio con l’obiettivo di aumentare l'engagement turistico, stimolare la crescita del territorio, creare un network attivo composto da enti territoriali, associazioni, imprenditori.

 

I numeri finora riscontrati testimoniano la bontà e l’importanza del progetto. Il sito internet www.trailvalley.it presenta una community attiva composta da 2400 utenti profilati. È stato inoltre creato il primo comprensorio outdoor ‘’pilota’’ visionabile sul portale comprensorioaltavalnure.trailvalley.it, mentre è in lavorazione un’app mobile, volta a catturare sempre più possibili fruitori.

 

COOPERATIVA BRAINFARM - LA SCHEDA

Nata nel 2017, la cooperativa Brainfarm è composta al momento da 8 soci e 4 collaboratori. Si occupa di comunicazione e in modo particolare di marketing, management, digital strategy, ITC.

 

A cura dell’ufficio stampa e comunicazione di Confcooperative Emilia Romagna