La sostenibilità ambientale, economica e sociale, è un elemento cardinale per lo sviluppo dei territori: lo sottolineano gli obiettivi dell’Agenda ONU 2030, ormai considerati linee guida per le Istituzioni, ma lo ha evidenziato in maniera inequivocabile anche la pandemia, con la grave crisi recessiva che il Paese, l’Emilia-Romagna e il territorio di Bologna si trovano ad affrontare. In questo quadro complesso, le cooperative della Città Metropolitana di Bologna possono e vogliono giocare un ruolo centrale: il tema sarà al centro del webinar pubblico “Ripartiamo dalla sostenibilità. L’impegno delle Cooperative per uno Sviluppo Equo e Sostenibile”, organizzato da Confcooperative Bologna in collaborazione con BCC Felsinea, Campa, Clai ed Emilbanca, in programma lunedì 30 novembre alle ore 17.
Al tavolo virtuale dei relatori, insieme al presidente di Confcooperative Bologna, Daniele Ravaglia, siederanno anche Enrico Giovannini, Co-fondatore e Portavoce ASviS – Alleanza Italiana Sviluppo Sostenibile, Dipak Raj Pant, antropologo ed economista e Gianluigi Bovini, demografo e membro Segretariato ASviS, ex-dirigente del Comune di Bologna e membro del gruppo di esperti scelto dal Sindaco Merola per ripensare Bologna e "Come ripartire dopo la pandemia". Concluderà i lavori Gianluca Galletti, economista ed ex Ministro dell’Ambiente.
“La sostenibilità appartiene al DNA di imprese sociali delle cooperative – spiega il presidente di Confcooperative Bologna, Daniele Ravaglia (nella foto sotto) -. Mutualità e solidarietà rappresentano la nostra quotidianità e il nostro ‘stile aziendale’ ma, soprattutto, sono elementi che, in un territorio come quello di Bologna dove il modello cooperativistico è diffuso in ogni settore produttivo e della vita civile, favoriscono la coesione sociale. Da alcuni anni Confcooperative Bologna è impegnata in un percorso di affiancamento alle proprie associate per favorire il loro sviluppo sostenibile, mettendo a disposizione delle imprese strumenti, servizi e azioni di sistema. I 17 goal dell’Agenda ONU 2030 e gli aspetti di innovazione della Green Economy sono considerati opportunità per ogni realtà e filiera cooperativa”.
Una vocazione alla sostenibilità che, proprio sul territorio cittadino, ha trovato espressione concreta anche nel confronto con le istituzioni: “Insieme ad ACGI e Legacoop – prosegue Ravaglia – abbiamo sviluppato, come Alleanza delle Cooperative Italiane, progetti condivisi e azioni sul territorio a favore delle nostre comunità e dei nostri concittadini. Le proposte sono state presentate alla Città Metropolitana di Bologna ove si sta elaborando il nuovo Patto per il lavoro e lo sviluppo sostenibile. Si va dall’ipotesi di un nuovo modello di welfare territoriale, che riteniamo dovrà essere comunitario, sussidiario e generativo di nuove opportunità, a moderne prassi e sistemi di erogazione di servizi integrati alle persone, connessi con la domiciliarità ed il welfare abitativo, alla conciliazione famiglia/lavoro. A queste si aggiungono iniziative di turismo sostenibile e inclusivo e di prossimità che valorizzino i nostri territori più vocati ma anche più deboli e fragili, come l’Appennino, e quelle per la mobilità sostenibile che valorizzino la filiera corta delle imprese del territorio. Abbiamo inoltre proposto l’implementazione di una nuova piattaforma educativa per i bambini e i giovani basata su un Patto di Comunità e un progetto di valorizzazione della nostra filiera agro-alimentare di qualità nella prospettiva del Green Deal europeo, passando per lo sviluppo ed il supporto alle iniziative imprenditoriali efficienti di Economia Circolare”.
“Dobbiamo agire uniti con speranza e coraggio – conclude Ravaglia - per portare il nostro territorio metropolitano e il nostro Paese fuori dalle sabbie mobili causate dalla pandemia. È questo l’impegno delle cooperative di Confcooperative Bologna per, come recita il sottotitolo del webinar, ripartire dalla Sostenibilità”.
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