Il nuovo DPCM pubblicato nella notte tra sabato 24 e domenica 25 ottobre ha di fatto chiuso tutte le palestre italiane almeno fino al prossimo 24 novembre. Questa decisione ha toccato moltissime realtà, tra cui anche quella della cooperativa Heron con sede a Bagnolo in Piano (Reggio Emilia) che ha dovuto sospendere le attività in presenza dei corsi sportivi e di attività motoria (basket, mini-basket, baby ball, pilates, ginnastica dolce e posturale).
Proprio il presidente della cooperativa Heron, Marcello Campani, aveva parlato, la scorsa settimana, ai microfoni del GR Confcooperative, spiegando come una nuova chiusura (poi diventata realtà) sarebbe stata ingiusta: “Le misure restrittive sono approssimative e talvolta incoerenti - ha detto -. Interrompere l’attività di base, fermando alcune discipline, è una scelta che da un lato non trova motivazioni epidemiologiche e da un altro crea un danno ingente a chi si è fatto trovar pronto in sicurezza alla ripartenza delle attività’’.
Campani ha spiegato inoltre quanto sia importante lo sport anche da un punto di vista economico: ‘’È un contenitore socio-economico di assoluta rilevanza che produce PIL e lavoro. Il comparto sportivo, in particolare quello cooperativo, va qualificato come un moderno settore d’impresa, dandogli una cornice normativa adeguata e ritenendolo, al pari delle altre agenzie educative, un elemento centrale nella co-progettazione in materia di coesione sociale e benessere collettivo’’.
In un comunicato stampa pubblicato oggi, lunedì 26 ottobre, sul proprio sito, la cooperativa Heron ha aggiunto: “Continuiamo a ritenere la scelta di un lockdown sportivo fortemente penalizzante per le tante società che in questi mesi hanno raccolto la sfida di una ripartenza complessa, attrezzandosi per garantire la massima sicurezza all’interno dei propri spazi e mantenendo vivo un servizio fondamentale per tutte le fasce di età. Ciò nonostante prendiamo atto, in maniera rispettosa e disciplinata (come sempre lo sport ha fatto), delle scelte che riguardano questo difficile momento storico e ci teniamo pronti a una ripartenza scattante, non appena sarà ammesso”.
Nata nel 2016, la cooperativa Heron è oggi attiva su 10 comuni della provincia di Reggio Emilia, in un network composto da società sportive, amministrazioni pubbliche, enti privati e partner commerciali. Al suo interno sono presenti ben 80 collaboratori per un totale di circa 1200 bambini tesserati.
Foto da pagina Facebook Heron SCSD.