Pur dovendo mantenere alta l’allerta, complice la crescita dei contagi da Covid-19, traspare grande soddisfazione nelle parole di Valentina Suzzani. La pedagogista e presidente di Unicoop Piacenza non nasconde la propria felicità nel comunicare la riapertura completa di tutti i servizi, a distanza di 7 mesi.
‘’Tutti gli operatori sono tornati al lavoro: dall’assistenza agli alunni disabili a casa e a distanza ai due centri diurni per anziani’’ ha commentato in un’intervista rilasciata al quotidiano Libertà di Piacenza. ‘’Nei giorni scorsi, causa l’innalzamento della curva di contagi, è arrivata un’informativa di Comune e Provincia che impedisce le visite degli esterni, quindi dei famigliari dei nostri utenti: ci atterremo alla disposizione’’ ha aggiunto.
Per aiutare la lotta al Covid-19 e raccogliere fondi, la cooperativa sociale piacentina ha deciso di lanciare una campagna di crowdfunding.
‘’Nel 2020 – ha chiarito Suzzani - registreremo perdite di bilancio cui sopperiremo con le nostre riserve risparmiate in 34 anni di lavoro della cooperativa. Per resistere abbiamo dovuto sospendere l’applicazione del contratto migliorativo aziendale, ma spero lo si possa riattivare presto. Intanto abbiamo distribuito una piccola somma di compensazione a tutti i soci e dipendenti per gli sforzi compiuti. È un riconoscimento doveroso’’.
Al momento, Unicoop Piacenza gestisce 5 strutture residenziali, 2 centri diurni per anziani, 13 nidi d’infanzia, 11 servizi di assistenza domiciliare e tanti altri servizi di assistenza scolastica di alunni con disabilità. Nel 2009 si è fatta conoscere ulteriormente in città e non solo, grazie all’apertura del Facsal, il primo centro intergenerazionale in Italia, all’interno del quale una casa per anziani e un asilo nido sono presenti nello stesso complesso.
Proprio lo scorso 8 giugno, il nido del Facsal è tornato attivo, dopo la chiusura dettata dal Covid-19 (ecco il servizio del TGR Rai). ‘’È stato il primo in Italia a rimettersi in azione’’ ha dichiarato Suzzani, diventata presidente di Unicoop nel maggio del 2019. ‘’Da coordinatrice mi sono sentita orgogliosa. Abbiamo progettato la riapertura in sicurezza insieme alle educatrici e ai nostri consulenti medici, per dare una risposta nella gestione dei figli per quelle famiglie dove dopo il lockdown i genitori sono rientrati al lavoro, ma anche per mandare un messaggio di personalità e coraggio’’.