DORMITORIO RAVENNA, LA GESTIONE A PROGETTO CRESCITA

DORMITORIO RAVENNA, LA GESTIONE A PROGETTO CRESCITA

La coop sociale associata al Consorzio Solco si aggiudica anche le unità abitative per i nuclei mamma-bambino.

giovedì 1 ottobre 2020

Sarà in capo alla cooperativa sociale Progetto Crescita, associata Solco Ravenna, la gestione dei servizi a bassa soglia del Comune di Ravenna dedicati all'emergenza abitativa. Nello specifico la cooperativa si occuperà del Dormitorio e delle Unità abitative dedicate ai nuclei mamme-bambino di via Torre, servizi che erano già gestiti dalla cooperativa La Casa, ora fusa in Progetto Crescita.

“L’accoglienza per i senza fissa dimora e per le mamme in difficoltà sono nati a Ravenna rispettivamente nel 2012 e nel 2015 grazie alla collaborazione stretta tra la nostra cooperativa e i servizi sociali del Comune di Ravenna - spiega Fausto Maresi, vicepresidente di Progetto Crescita -. Questa collaborazione ci portò a investire 270mila euro nella ristrutturazione dei locali adibiti all'accoglienza. Il nuovo bando che ci siamo aggiudicati ci permetterà di dare continuità al servizio fino al 2025, anno in cui scadrà la concessione dei locali a Progetto Crescita. Se in questi primi anni ci siamo concentrati sull’avvio e la stabilità del servizio, ora, in questa seconda fase, lavoreremo per aumentare la qualità dell’intervento”.

Il Dormitorio di via Torre è dedicato alle persone senza fissa dimora, può accogliere fino a 22 persone (20 posti standard più 2 di emergenza) ed è aperto tutto l’anno, dalle ore di 19 alle ore 8 del mattino. Chi accede al dormitorio può contare sulla consegna di biancheria pulita, di prodotti per l'igiene personale e di un piccolo ristoro alimentare. “In questo periodo di emergenza sanitaria abbiamo organizzato il servizio in modo che vengano rispettate le regole del distanziamento e della igienizzazione personale e degli ambienti - prosegue il vicepresidente -, in più forniamo agli ospiti i dispositivi di protezione individuale necessari”.

“Per quanto riguardo le Unità abitative, queste sono rivolte a una speciale categoria di utenza, i nuclei mamme-bambino: parliamo di donne che ricevono un'ingiunzione di sfratto e che non hanno un posto dove andare con i propri figli - continua Maresi -. Con questo servizio diamo la tranquillità di poter contare su un posto sicuro e protetto per il tempo necessario a uscire dallo stato di ‘emergenza’. Abbiamo a disposizione 8 unità abitative da 2 posti ciascuna, più un posto aggiuntivo di emergenza. Ogni appartamento ha un angolo cottura per poter preparare e consumare i propri pasti in autonomia. Lo stabile in cui sono disposti i miniappartamenti dispone di zone comuni per la socialità e per i servizi, come la lavanderia e la stireria. Alle nostre ospiti vengono forniti i prodotti per l'igiene personale e degli ambienti. Per quanto riguarda la permanenza all'interno della struttura ogni persona può usufruire del servizio per 6 mesi, rinnovabili per altri 6 quando si hanno davanti situazioni delicate”.

Il progetto dedicato alle mamme con figli è inserito in una filiera più complessa di servizi di welfare dedicati all'abitare sociale. “Chi usufruisce delle unità abitative di via Torre ha tutti i requisiti per poter essere inserito in un percorso che miri al raggiungimento della piena autonomia economica e sociale. Come Progetto Crescita gestiamo insieme a Solco Ravenna il percorso di Housing First dedicato proprio a questi contesti. L'obiettivo che ci siamo dati per il futuro - conclude Maresi - è di trovare nuova possibilità per l'apertura di progetti di cohousing tra nuclei familiari. Un’alternativa di qualità alle lunghe attese per l'assegnazione di una casa popolare o di un immobile singolo di emergenza abitativa”.