Sarà aperta a giorni la nuova struttura d’accoglienza per famiglie in difficoltà realizzata dalla cooperativa sociale Dimora d’Abramo.
Collocata nel centro storico di Reggio Emilia, in via Berta (da qui il nome Casa Berta), la residenza potrà accogliere, contemporaneamente, quattro nuclei familiari in condizioni d’emergenza abitativa a causa, in larga prevalenza, di sfratti. La struttura andrà così ad integrare quella temporanea sistemazione d’emergenza (in prevalenza alberghiera) che viene assicurata dai servizi pubblici.
La struttura opererà proprio in collaborazione con i Servizi sociali territoriali e si connoterà per i percorsi di accompagnamento alle famiglie che andranno ad associarsi all’accoglienza abitativa.
“E’ evidente – spiega il presidente della Dimora d’Abramo, Luigi Codeluppi – che Casa Berta risponderà ad emergenze molto evidenti e concrete quali quelle facilmente riscontrabili in caso di sfratto, ma la perdita dell’abitazione non è l’unica emergenza che si determina a carico dei nuclei familiari interessati. A questo trauma, infatti, spesso sono associate situazioni di disagio che hanno determinato questo esito e, in ogni caso, certamente si uniscono nuove sofferenze, insicurezze e bisogni di ricostruzione di percorsi e speranze che richiedono un impegno ben più ampio di quello riferito all’ospitalità abitativa”.
“Quella che realizzeremo – prosegue Codeluppi – è dunque un’accoglienza curata da un operatore con competenze socio-educative che sosterrà le famiglie nella convivenza e, insieme ai Servizi sociali, ne approfondirà le situazioni per orientarle ai servizi e alle opportunità del territorio. Si lavorerà, quindi, nell’accompagnare percorsi delle famiglie e individuare e costruire prospettive che le svincolino dalle difficoltà vissute”.
Casa Berta è collocata all’interno di un piccolo condominio, si sviluppa su oltre 200 metri quadrati e dispone di quattro camere in cui possono essere ospitati altrettanti nuclei familiari, di cui 2 composti fino ad un massimo di 6 persone, uno di 5 persone e uno da tre persone.
L’immobile è stato acquistato e ristrutturato dalla cooperativa Dimora d’Abramo, che ha investito nell’opera 300.000 euro.
“Un investimento – spiega Codeluppi – che nasce grazie alla patrimonializzazione consolidata in questi anni proprio con l’obiettivo di disporre di risorse investibili in nuove attività e strutture di servizio alla comunità, con particolare attenzione all’housing sociale, ad ambienti a carattere polivalente per forme nuove d’accoglienza e servizi per giovani famiglie e anziani in difficoltà, ma anche all’ampia area dell’inserimento lavorativo”.
“A breve – spiega al proposito Codeluppi – apriremo un nuovo laboratorio occupazionale per persone in condizioni di fragilità e in relazione anche commerciale con la città e rafforzeremo ed estenderemo a nuove categorie di persone i servizi per l’inserimento al lavoro, partendo dall’esperienza consolidata con quell’accoglienza delle persone in difficoltà, con i servizi di orientamento ed educativi e di mediazione che in questi anni ha portato a maturare uno straordinario patrimonio di relazioni con l’imprenditoria locale, unito a competenze sulla selezione e sull’accompagnamento all’ingresso che hanno garantito possibilità occupazionali a centinaia di persone”.