È arrivata mercoledì 26 marzo 2025, al termine di due giorni impegnativi di sedute dell’Assemblea Legislativa dell’Emilia-Romagna, l’approvazione al Bilancio di Previsione 2027 e al Bilancio di Previsione triennale 2025-2027 della Regione Emilia-Romagna. Una manovra, particolarmente discussa, da 14,3 miliardi di euro, di cui 10 per la sola sanità (qui il comunicato della Giunta regionale).
"La manovra di Bilancio della Regione Emilia-Romagna rappresenta un passaggio complesso e per certi versi inevitabile, reso necessario dalla difficile situazione economico-finanziaria, in particolare per il deficit accumulato nel settore sanitario” ha commentato il presidente di Confcooperative Emilia Romagna Francesco Milza, sottolineando come l’Associazione abbia “partecipato al confronto con la Giunta con spirito costruttivo, consapevole delle difficoltà e della necessità di garantire la tenuta dei servizi essenziali”.
“Accogliamo con favore – ha aggiunto Milza - il rafforzamento del Fondo regionale per la non autosufficienza, una scelta che va nella direzione di sostenere le fasce più fragili della popolazione e di riconoscere, almeno parzialmente, gli aumenti di costo che le cooperative sociali hanno dovuto affrontare per continuare a garantire servizi fondamentali ad anziani e disabili.
Confermiamo la preoccupazione per l’aumento dell’Irap, che penalizza le imprese ad alta intensità di lavoro, tra cui molte cooperative. Pur riconoscendo lo sforzo della Regione nel mitigare l’impatto su alcuni settori come per il Terzo Settore (grazie ad esempio all’esenzione sull’aumento dell’Irap alle cooperative sociali, come era stato richiesto da Confcooperative Emilia Romagna, ndr), crediamo che serva una maggiore attenzione per chi genera occupazione e presidia territori fragili, come le aree interne e di montagna”.
“Questa manovra – ha sottolineato Milza - non può rappresentare solo un intervento per coprire un deficit: deve essere l’inizio di una fase di riforma più ampia. Occorre ripensare il sistema sanitario regionale, che assorbe quasi l’80% delle risorse disponibili, rafforzare la prevenzione del dissesto idrogeologico e destinare risorse adeguate per ridurre le disuguaglianze sociali e territoriali. Confcooperative Emilia Romagna – conclude il presidente - è pronta a fare la propria parte per promuovere l’Economia Sociale come leva di sviluppo sostenibile, in linea con le indicazioni dell’Unione Europea. Auspichiamo che questa prospettiva diventi un riferimento costante nelle scelte dell’Amministrazione regionale, per costruire un modello di crescita più equo e inclusivo”.