“Entra nel vivo la lotta contro il granchio blu grazie al piano di contenimento di questa specie aliena che ha devastato le produzioni di vongole del Delta del Po. Grazie al finanziamento da 10 milioni di euro possiamo dare speranza alle nostre cooperative di far ripartire una economia che valeva oltre 200 milioni di euro più l’indotto prima dell’avvento del granchio. Siamo soddisfatti, ma dobbiamo partire subito per rendere davvero operativo il piano di intervento, non possiamo più attendere visto che ad oggi sono già fuoriusciti dal settore almeno 800 operatori”.
Così Paolo Tiozzo, vicepresidente Confcooperative Fedagripesca nel commentare la presentazione al Masaf del “Piano di intervento per contenere e contrastare il fenomeno della diffusione e della proliferazione della specie granchio blu” alla presenza del Commissario Straordinario per il Granchio Blu, Enrico Caterino, del Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, del Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin e del Sottosegretario del Masaf, Patrizio La Pietra. Presente per l’occasione anche il vicepresidente di Confcooperative Fedagripesca Emilia Romagna Vadis Pasanti.
“E dopo il contenimento di questa specie invasiva, indispensabile visto che per ogni vongola che viene allevata ci sono almeno 100 granchi pronti a mangiarla, sarà la volta di far ripartire le produzioni. E visto che il granchio ha distrutto anche il seme, stiamo lavorando per importare vongole di piccole dimensioni dal Portogallo e immetterle nelle nostre acque”. Una battaglia quella sul granchio a tutto tondo che passa anche attraverso la valorizzazione commerciale di questa specie. “Ci sono tante iniziative che vanno dall’utilizzo in gastronomia del granchio blu, ma questo riguarda solo un 10% dei granchi che vengono pescati perché gli altri il mercato non li vuole, all’impiego delle parti di scarto di questo crostaceo anche per realizzare alimenti per gli animali”, conclude Tiozzo.
“Il piano presentato dal Governo per cntrastare l’avanzata del granchio blu è una notizia positiva, che può segnare una svolta importante. Ora è fondamentale lavorare con tempestività e in coordinamento con le istituzioni regionali e locali, con le associazioni di pesca e le imprese, che non si sono mai sottratte al confronto e alla necessità di trovare soluzioni condivise” ha commentato l’assessore regionale all’Agricoltura Alessio Mammi, presente al Masaf per la presentazione.
“Ringrazio il Governo e il commissario per aver presentato questo piano, che oggi prende il via- ha aggiunto Mammi - La Regione Emilia-Romagna farà come sempre la propria parte: abbiamo già messo a disposizione 2 milioni di euro per ristorare le imprese, per la raccolta e lo smaltimento del granchio e metteremo a disposizione un altro milione di euro nel bilancio 2025 a fronte di danni molto pesanti che hanno colpito il comparto anche nel corso del 2024”. Inoltre, proprio Mammi sarà a Goro insieme al presidente della Regione, Michele de Pascale, il 30 gennaio per un nuovo incontro con le imprese e le associazioni di pesca: “Continueremo il confronto che dall’inizio dell’emergenza ci ha portato ad ascoltare il loro grido di allarme e a trovare insieme modalità e soluzioni per affrontare questo dramma”.
Nella sacca di Goro e nelle Valli di Comacchio, infatti, annualmente venivano prodotte circa 16mila tonnellate di vongole, che corrispondono al 55% della produzione italiana e al 40% di quella europea, con circa 1.700 addetti che fanno riferimento alle marinerie di Goro e di Comacchio.
Nella foto principale, Vadis Paesanti (secondo da destra) con l’assessore Mammi, i sindaci del territorio e gli altri rappresentanti delle associazioni di categoria. Nelle foto in gallery, la platea, i ministri Lollobrigida e Pichetto Fratin insieme al commissario Caterino.