Il 12 novembre 1899, 125 anni fa, nacque la Cassa Rurale e Artigiana di Castelluccio di Porretta. Come tutte le Casse Rurali, ebbe origine e si sviluppò all’ombra di un campanile: fu infatti il parroco della chiesa di Santa Maria Assunta di Castelluccio, don Carlo Righetti, che ne promosse la fondazione. Una lapide murata sotto il portico della chiesa di Castelluccio cita: “Don Carlo Righetti arciprete canonico petroniano per oltre mezzo secolo questa nativa parrocchia di Castelluccio resse con zelo prudente e carità di padre circondato dalla affettuosa venerazione del popolo dei discepoli degli estimatori che auspice la Cassa Rurale cui egli diè vita ed incremento”.
Nel 1972, la Cassa Rurale e Artigiana di Porretta, fondendosi con altre 3 Casse Rurali della zona, diede vita a BCC Alto Reno, che nel 2018 entrò a far parte di BCC Felsinea, diventandone una delle tre anime. L’odierna BCC Felsinea deriva infatti dall’unione di BCC Castenaso, BCC Monterenzio e BCC Alto Reno.
Come per tutte le Casse Rurali – poi divenute BCC – anche per BCC Alto Reno la sua storia è stata contraddistinta da uno spirito solidale di vicinanza al prossimo, che ne ha sempre guidato le scelte, rendendola una banca profondamente legata al territorio, tanto che all’interno del Museo LabOrantes di Castelluccio – il più grande museo della montagna bolognese – un’intera sala è dedicata proprio alla Cassa Rurale, a significare il ruolo chiave che questa banca ha sempre rappresentato per le comunità montane, sia per il sostegno alle persone e alle famiglie che le popolano, sia per il contributo allo sviluppo economico di questi territori.
Ed è proprio al Castello Manservisi di Castelluccio e al suo Museo LabOrantes che ieri si sono tenute le celebrazioni per i 125 anni di BCC Alto Reno. Ha sottolineato il presidente di BCC Felsinea Andrea Rizzoli: “La nostra banca si è posta fin dalle sue origini come banca di relazione, un istituto di credito fatto di persone che lavorano per le persone e per il bene comune; persone che vivono nei territori in cui operano e di cui ne conoscono le necessità. Siamo da sempre una banca non a scopo di lucro: ogni anno reinvestiamo una parte degli utili a favore della comunità, restituendole quanto ci ha dato e generando così ricchezza e sviluppo condivisi, di generazione in generazione”.