Si è conclusa con la premiazione dei progetti di sostenibilità più virtuosi la prima edizione del Premio Emilia Sostenibile, contest d’impresa che ha visto la partecipazione di ben 55 progetti di sostenibilità presentati da imprese dell’area metropolitana di Bologna e delle province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara. Ad aggiudicarsi l’ambito riconoscimento è stata anche CEA – Cooperativa Edile Appennino, realtà storica di Monghidoro con quartier generale a Calderara di Reno, che ha convinto la giuria con il suo progetto sull’asfalto riciclato.
Il Premio, promosso da Ucid Bologna in collaborazione con Confindustria Emilia Area Centro, Confcooperative Terre d’Emilia e Bologna Business School, ha preso in analisi grazie al contributo scientifico di Next Economia alcune tra le migliori pratiche di sostenibilità aziendale del territorio, proponendo per le premiazioni un evento ricco di interventi e testimonianze e molto partecipato dal contesto imprenditoriale emiliano, che ha affollato l’Aula Magna di Confindustria Emilia Area Centro, a Bologna.
"Siamo orgogliosi di aver inaugurato un premio che mette in luce l'impegno delle imprese verso una sostenibilità integrata, elemento cruciale per lo sviluppo del nostro territorio e delle future generazioni” ha affermato Filippo Sassoli de’ Bianchi, presidente di Ucid Bologna, aprendo i lavori dell’evento. Gli ha fatto seguito Gianluca Mancini, vicepresidente di Ucid Bologna e ideatore del Premio: “Emilia Sostenibile nasce con l’obiettivo di promuovere una cultura della sostenibilità nelle imprese e i risultati di questa prima edizione sono molto promettenti. Confidiamo che questa iniziativa diventi un appuntamento fisso per il nostro territorio".
Ad introdurre, dati alla mano, l’evento di premiazione è stato Valentino Bobbio, segretario generale di Next Economia, a cui è stata affidata la direzione scientifica del Premio: “55 sono le imprese che hanno presentato un progetto di sostenibilità, tra Bologna, Modena, Ferrara e Reggio Emilia. Il Comitato Scientifico ha potuto verificare la qualità molto elevata, dal punto di vista dell’impatto e della capacità innovativa, sia per le innovazioni di prodotto (25 progetti), sia per le innovazioni di processo (30 progetti). A livello numerico, si evidenzia una prevalenza delle progettualità legate alla sostenibilità ambientale (28 progetti) e i progetti orientati alla sostenibilità sociale (12 progetti) e della governance d’impresa (4 progetti). 6 i progetti che attraversano tutte e tre le dimensioni della sostenibilità”.
Il primo panel, coordinato da Luca Mazza, giornalista di Avvenire, si è aperto con l’intervento di taglio accademico del Prof. Stefano Zamagni, economista e presidente del Comitato Scientifico del Premio Emilia Sostenibile. Ha proseguito, incalzato dal giornalista quanto all’approccio alla formazione manageriale alla sostenibilità, il Prof. Max Bergami, Dean della Bologna Business School.
A chiudere, Gabriele Carboni, vicepresidente di Ucid Modena.
Nel secondo panel, coordinato da Valerio Baroncini, vicedirettore de Il Resto del Carlino, si è data voce agli interventi delle realtà promotrici del premio, a partire da Gianluca Mancini, a cui ha fatto seguito l’intervento di Daniele Ravaglia, vicepresidente di Confcooperative Terre d’Emilia: “il mondo cooperativo, che nel territorio emiliano ha la propria area di maggior presenza, ha deciso di mettersi in gioco per celebrare la biodiversità delle forme di impresa davanti alle sfide ambientali e sociali e per favorire lo sviluppo e la diffusione di buone pratiche sulla sostenibilità, orizzonte che ci riguarda tutti come imprenditori e prima ancora come cittadini”. A chiudere il panel, Marco Arletti, componente del Consiglio di Presidenza di Confindustria Emilia Area Centro: “come imprenditori, siamo chiamati a fare la nostra parte in questa sfida legata alla sostenibilità. Forse sul nostro territorio partiamo avvantaggiati: il modo di fare impresa in Emilia racchiude valori che fanno parte della cultura della sostenibilità. Ritengo il Premio Emilia Sostenibile molto importante perché dà visibilità a progetti concreti che potranno essere d’ispirazione per altre imprese”.
Quanto all'assegnazione dei premi, attribuiti da Comitato Scientifico, Emilia Sostenibile ha visto la vittoria di CEA (Cooperative Edile Appennino) di Calderara di Reno (Bo), per la categoria sostenibilità di prodotto, con il progetto relativo alla produzione di asfalto riciclabile. A ritirare il premio è stato il presidente Marco Marchi, accompagnato dal dirttore generale, Fabrizio Salomoni. "Come azienda impegnata per il rispetto dll'ambiente, abbiamo deciso di adottare un'ottica di "cantiere a scarto zero", che si realizza attraverso esperienze di innovazione, come l'asfalto 100% riciclato, sulle quali investiamo risorse, competenze ed energie. Oggi, a seguito di una lunga sperimentazione, tutti gli asfalti che realizziamo possono essere completamente riciclati" spiega il presidente Marchi.
A trionfare per la categoria sostenibilità di processo, la Florim, che ha portato nel contest la realizzazione dell’ambizioso progetto di realizzazione del Centro Salute e Formazione, in collaborazione con Ospedale di Sassuolo.
“È un contributo per la comunità - afferma Claudio Lucchese, presidente Florim - un progetto al servizio del personale medico e paramedico ma anche un’opportunità che va a beneficio dei dipendenti Florim e del territorio. Il Centro ha recentemente celebrato 10 anni di attività con risultati importanti”.
A ritirare il Premio Matteo Borsari, direttore comunicazione di Florim.
I premi, realizzati con materiali sostenibili dall’art designer Donatella Schillirò, sono stati consegnati da Gianluca Pavan, vicedirettore di Emil Banca, e Giovanni Tamburini, vicepresidente di Coprob Italia Zuccheri, main sponsor del Premio Emilia Sostenibile. Sono stati inoltre presentati i partner etici e gli sponsor del Premio: Raffaella Pannuti, presidente della Fondazione ANT e Caterina Tonon per la Fondazione Ricerca Scienze Neurologiche.
Cinque le imprese che hanno ricevuto menzioni speciali per la qualità dei progetti presentati: la Iperwood, di Ferrara, si è aggiudicata la menzione per il migliore progetto di innovazione e ricerca; alla CMS, di Marano sul Panaro (Mo), è andata la menzione per il miglior percorso di investimento per la transizione sociale; alla bolognese Bonfiglioli Riduttori la menzione per la migliore politica di benessere organizzativo, a vantaggio dei dipendenti; alla Chimar, di Soliera (Mo), è stata riconosciuta la menzione come miglior progetto di economia circolare e ad Iris Ceramica Group la menzione per il miglior percorso di investimento per la transizione energetica.
Per le conclusioni sono intervenuti, Enrico Montanari, presidente di Ucid Emilia-Romagna, e Gian Luca Galletti, presidente di Ucid Nazionale, che ha dichiarato: “Il successo della prima edizione del Premio Emilia Sostenibile riflette l’importanza crescente della sostenibilità nelle strategie aziendali e l’impegno delle imprese emiliane nel contribuire a un futuro più responsabile. Le aziend premiate oggi rappresentano un modello di eccellenza e innovazione, esempio virtuoso per tutte le imprese del territorio.
Nella foto principale, da sinistra il direttore generale di CEA Fabrizio Salomoni e il presidente Marco Marchi. Nella foto in gallery i promotori del Premio Emilia Sostenibile.