Nei giorni scorsi ha compiuto 65 anni il caseificio Dismano, che ha sede a Castelluccio di Montese (Modena) e aderisce a Confcooperative Terre d’Emilia. È il più grosso produttore di Parmigiano Reggiano nell’area compresa tra la sinistra Reno e la destra Panaro. Essendo situato a 843 metri di altitudine, è specializzato nella produzione di Parmigiano Reggiano di montagna.
Nato il 22 agosto 1959 per iniziativa di un centinaio di allevatori, fino al 2009 il Dismano trasformava in Parmigiano Reggiano circa 30 mila quintali di latte l’anno.
La cooperativa è cresciuta molto negli ultimi quindici anni, soprattutto a seguito delle fusioni con i caseifici Salto Santa Maria (2009) e Montalto (2020). Oggi il caseificio Dismano lavora quasi 150mila quintali di latte e produce 29mila forme l’anno di Parmigiano Reggiano.
Ha una trentina di soci, una dozzina di dipendenti e fattura 14 milioni di euro.
“Grazie ai fondi regionali del Psr, negli ultimi anni abbiamo investito circa 4 milioni di euro sia in infrastrutture che nuova tecnologia – dichiara l’imprenditore agricolo Massimo Gualandi, dal 2008 presidente della cooperativa – Stiamo investendo anche nella sostenibilità ambientale e siamo in attesa del contributo per l’installazione di un impianto fotovoltaico”.
Il caseificio gestisce un punto per la vendita diretta al consumatore di Parmigiano Reggiano di montagna, burro, ricotta, yogurt e formaggi teneri.
Si possono acquistare, sia on line che nel negozio, anche altri prodotti tipici del territorio: patate di Montese, salumi, castagne e i suoi derivati.
Il Dismano vanta numerosi riconoscimenti, tra i quali una medaglia d'oro all'Olimpiade del Formaggio di Montagna, conquistata nel 2007 a Oberstdorf (Germania), e una medaglia d'argento ottenuta a Londra nel 2014 ai World Cheese Awards (il più grande concorso mondiale per produttori di formaggi).
Oltre a produrre Parmigiano Reggiano, il caseificio Dismano promuove iniziative culturali come l'annuale concerto della Via Lattea (l’ultimo si è tenuto il 9 agosto) e la Camminata dei borghi (1° settembre). Infine, nell'ambito delle Fattorie didattiche, organizza la Festa del Pagliaio, i falò ai Rovinoni, la cottura del pane nel forno a legna e la sgualcitura dell'uva.