Un passaggio di testimone per la costruzione del futuro. Si è tenuta nei giorni scorsi la Summer School della Scuola di Sviluppo Territoriale di Ferrara, iniziativa promossa un anno fa da Confcooperative Ferrara insieme ad altre associazioni di categoria ed enti del territorio provinciale.
I ragazzi che hanno preso parte all’edizione dello scorso anno hanno accolto i nuovi studenti – circa una ventina – e hanno raccontato la loro esperienza formativa durante il ciclo di studi della Scuola. Si è entrati nel vivo delle attività nel pomeriggio con Giulio Quaggiotto, ricercatore e innovation advisor nell’ufficio del primo ministro degli Emirati Arabi. Sul grande tema della demografia, è intervenuto invece lo statistico e demografo, Gianluigi Bovini. A illustrare ai ragazzi il senso del progetto sono stati il presidente del comitato di gestione, Ruggero Villani (direttore di Confcooperative, nella foto in gallery durante il suo intervento), la coordinatrice territoriale di Legacoop Estense, Chiara Bertelli, il segretario provinciale di Confartigianato Paolo Cirelli e Alberto Montanari responsabile del terzo settore di Emil Banca.
“La Scuola di Sviluppo Territoriale – ha spiegato Villani in apertura – nasce con l’obiettivo, per lo meno decennale, di formare leader trasformativi che siano in grado di dare risposte giuste alle nuove sfide dell’oggi. Ed è per questo che il nostro approccio vuole essere il più possibile di prospettiva, di futuro. Cerchiamo di creare connessioni positive e classe dirigente anche per il nostro territorio”. Allineata sul punto anche Bertelli che parte da una considerazione di contesto. “Nel momento storico in cui ci troviamo ora – analizza – sono cambiati molto i rapporti tra politica, economia e corpi intermedi. Le dinamiche sono molto complesse e per assumere decisioni corrette, occorre una visione precisa che si costruisce anche con la conoscenza del territorio stesso. Con questo spirito è nata la Scuola di Sviluppo che riteniamo possa essere una grande occasione per i leader di domani”. Per Cirelli la priorità è quella di “entrare il più possibile nei meccanismi che governano gli equilibri di questa provincia, ricca di eccellenza ma anche di criticità”. Dalla demografia al clima, secondo il segretario di Confartigianato la Scuola può rappresentare un “percorso estremamente formativo, non solo per la presa di coscienza delle realtà che animano il territorio, ma soprattutto per creare connessioni positive e durature anche grazie alla creazione della community tra vecchi e nuovi studenti”. Montanari insiste sull’esigenza dell’”acquisizione di tante competenze che il sistema scolastico italiano non riesce a fornire”. E d’altra parte l’obiettivo dei ragazzi della Scuola, al di là dell’aspetto formativo, deve essere quello di “mettersi in gioco per la propria comunità. Questo percorso, rappresenta un’opportunità straordinaria in questo senso”.
La Summer School è poi proseguita con la presentazione dei progetti da parte dei ragazzi del primo anno, un momento di team building e due lezioni pomeridiane: la prima tenuta da Chiara Bacilieri (Head of Data di Lifeed) e Alessandro Rossi (referente ambiente, energia e sostenibilità di Anci Emilia-Romagna). Per la chiusura della Summer si è tenuta la la lezione dedicata al confronto tra scenario internazionale e locale tenuta dalla docente di Unife, Valentina Mini.