Un investimento a sostegno di persone fragili, connotato dalla bellezza e dalla sostenibilità ambientale; è così che è stata presentata a San Giovanni della Fossa, nel comune di Novellara (RE), “Casa Giorgio Iori”, la nuova struttura realizzata dalla cooperativa sociale L’Ovile nell’ambito del servizio di salute mentale a media protezione.
La casa si configura come un gruppo appartamento capace di ospitare 6 uomini in percorsi di reinserimento sociale, seconda tappa del cammino che le persone con disagio psichico in percorsi di esecuzione penale e in carico ai servizi di salute mentale, compiono all’interno delle 14 strutture che la cooperativa sociale reggiana gestisce in diverse parti del territorio provinciale.
“Accoglienza, bellezza e sostenibilità – hanno detto il presidente de L’Ovile, Valerio Maramotti, la responsabile del servizio di salute mentale, Francesca Cavedoni, e Simone Lusuardi, che ha curato il progetto di ristrutturazione dell’edificio – sono i valori che questa struttura rappresenta; l’accoglienza è il principio che anima tutta l’attività de L’Ovile, e la bellezza degli ambienti ne è parte integrante per far sì che le strutture diventino case, così come è importante l’aver adottato i più importanti criteri di sostenibilità ambientale per non sottrarre risorse all’ambiente ma, al contrario, parlare concretamente anche in questo luogo di tutela del creato”.
La ristrutturazione di “Casa Giorgio Iori” ha tenuto conto, a questo proposito, del programma di investimenti che l’Ovile ha adottato già da alcuni anni per ridurre del 60%, in 20 anni, l’impatto legato alle proprie attività (pulizie, lavorazioni industriali, educazione ambientale, accoglienza, salute mentale, inclusione sociale), che consentono di dare lavoro a quasi 400 persone, la maggior parte delle quali in condizioni di fragilità nell’inserimento nel mercato del lavoro.
La nuova struttura di San Giovanni della Fossa, come si è detto, porta a 14 le realtà de L’Ovile nell’ambito dei servizi di salute mentale a bassa e media protezione, che nel 2023 hanno accolto 28 uomini e 27 donne, includendo anche diverse persone vittime dello sfruttamento lavorativo e della tratta”.
Nel corso della cerimonia inaugurale, cui è intervenuto il sindaco di Novellara, Elena Carletti, il presidente de L’Ovile, Valerio Maramotti, ha rivolto un particolare ringraziamento alle comunità di San Giovanni e Santa Maria della Fossa; comunità sensibili e dinamiche, accoglienti – ha detto Maramotti – molto vicine alle strutture insediate in questi territori per rendere un servizio ai più fragili.