Al crocevia tra due regioni e tre province sorge Rigoso, piccolo borgo di appena 30 abitanti stabili (350 in estate) che proprio per la posizione strategica era posto di confine testimoniato dal palazzo della dogana. È la località del Comune di Monchio delle Corti (nell’Appennino parmense) salita agli onori della cronaca per l'iniziativa di costituire in piena crisi sanitaria COVID-19, una cooperativa di comunità alla quale è demandato il compito di rilanciare il bel borgo montano (ecco l’articolo della Gazzetta dell’Emilia).
Con i suoi 1.134 metri sul livello del mare vanta d'essere la località più alta della provincia di Parma. A circa un'ora e mezza da Parma, Rigoso è la meta ideale per una scampagnata domenicale.
Da Langhirano la strada inizia a inerpicarsi in direzione di Monchio delle Corti e, dopo aver lasciato alle spalle Lagrimone, mancano ancora una qualche decina di chilometri prima di raggiungere la meta. Ma il tempo scorre piacevolmente, tra un tornante e l'altro si mostra in tutta la sua rustica bellezza una natura incontaminata e rigogliosa che si apre orgogliosa agli occhi dei turisti. Un percorso stradale apprezzatissimo dai motociclisti, che in solitaria o in gruppo a decine percorrono la "massese", la via alternativa all'autostrada per raggiungere il mare, e anche da nuvole di ciclisti che sui tornanti intendono "farsi la gamba". E' domenica 5 luglio e l'occasione che ci spinge verso il paesino montano è l'inaugurazione delle attività promosse dalla cooperativa di comunità Corte di Rigoso (creata in seno a Confcooperative Parma) che venne costituita in piena crisi pandemica lo scorso 2 aprile nel locali del Notaio Borri, e di cui si era occupata anche RAI 3, e che oggi conta circa 60 soci.
La piazza del paese è stracolma di gente, rigorosamente attrezzati con mascherine chirurgiche, intenta a raccontarsi e a brindare alla piazzetta che ha ripreso vita grazie all'iniziativa di una quarantina di persone che si sono costituiti in cooperativa decidendo di rianimare il paese e la comunità. Alla presidenza siede un ex sindaco, Claudio Moretti, che mostra tutta la sua soddisfazione per la riuscita dell'impresa realizzata in così breve tempo e partita con gran vigore.
"Vi ricorderete dell'articolo comparso sulla Gazzetta dell’Emilia ai primi d'aprile. Costituita la cooperativa il 2 aprile, in pieno lockdown,- commenta Claudio Moretti, presidente della Cooperativa di Comunità e ex sindaco di Monchi -, in due mesi e mezzo abbiamo aperto il negozi e in tre ultimato la registrazione del bar, puntando su quello che era la storia di un paese di confine. Rigoso infatti era storicamente vocato agli scambi fra la Lunigiana, la Garfagnana, il Reggiano e il Parmense, tanto è vero che qui c'è il palazzo della ‘dogana’. L'obiettivo è di riprendere in mano questo paese, questa piazza per farla diventare da luogo di periferia a un centro di collegamento, un posto centrale alle quattro economie che vi ruotano attorno. Un tempo c'era il commercio del sale, oggi c'è il turismo e ci sono i prodotti tipicii. Siamo una bottega del MAB Unesco e qui i parmigiani e i reggiani troveranno i prodotti della Lunigiana e Garfagnana e viceversa i prodotti emiliani saranno attrattivi per le persone della Lunigiana e Garfagnana. Siamo in un posto meraviglioso, a 1.134 mslm, la località più alta della provincia, occupiamo una posizione strategica e con questa iniziativa vogliamo ridare un futuro a questo paese."
A tenere a battesimo l'iniziativa è arrivata anche Barbara Lori, assessore regionale alla Montagna, Aree interne, Programmazione territoriale, Pari opportunità, che ha invece sottolineato come questa iniziativa possa essere un fattore di stimolo per altri comuni della montagna emiliano romagnola. "La cooperativa di comunità che è stata inaugurata oggi a Rigoso non è solo l'apertura di un esercizio commerciale, ma si tratta della dimostrazione di volontà di offrire servizi. In questo caso, oltre alla bottega che era mancata, oltre alla rivendita di Sali e tabacchi, rappresenterà una grande opportunità di rilancio della intera comunità. Un angolo emiliano di luoghi bellissimi e incontaminati nel quale si aprono nuove opportunità che potranno dare un valore aggiunto al luogo e un esempio anche per tutti i comuni del crinale della nostra regione".
All'evento non poteva mancare Agostino Maggiali, presidente dell'Ente di Gestione per i Parchi e la Biodiversità Emilia Occidentale, il quale ha invece apprezzato il coraggio e la capacità imprenditoriale espresse dall'iniziativa privata. "Siamo molto soddisfatti di questa iniziativa che vogliamo sostenere. Facciamo i complimenti alla comunità di Rigoso, perché per costituire una cooperativa di comunità in questo momento ci vuole molto coraggio. Però questo è la garanzia di poter tenere aperto il bar, questa bellissima piazza e il punto vendita alimentare e a breve partirà anche un centro visite della riserva MAB UNESCO. Insomma è una iniziativa che darà coraggio anche alle istituzioni. Infatti, quando le persone dei territori reagiscono e si mettono in gioco in prima persona, anche le istituzioni raccolgono soddisfazione e fiducia. Noi possiamo investire in infrastrutture. Fare della promozione, ma non possiamo sostituirci alla capacità imprenditoriale e all'inventiva delle persone che vivono il territorio".
A cura di Lamberto Colla