CARBON FOOTPRINT, CAVIRO PUNTA IN ALTO

CARBON FOOTPRINT, CAVIRO PUNTA IN ALTO

Il Gruppo vitivinicolo intende raggiungere il carbon assessment su tutti i siti. Il calcolo sarà presentato nel V bilancio di sostenibilità a primavera 2024.

lunedì 13 novembre 2023

Gruppo Caviro, best practice internazionale di economia circolare, si distingue per aver rivoluzionato il modo di fare sistema nel mondo del vino e - con la società Caviro Extra - i concetti stessi di sostenibilità e innovazione, valorizzando e trasformando in risorsa quello che era comunemente considerato scarto.

 

Nella ideale cornice di Ecomondo - l'evento di riferimento in Europa per la transizione ecologica – nei giorni scorsi Caviro ha presentato il suo ulteriore passo nel percorso di sviluppo sostenibile (vedi foto) che da anni ha portato il Gruppo a raggiungere importanti traguardi: produzione ed immissione per la pubblica utilità di energia verde, circolarità dalla vigna alla vigna, importante risparmio idrico, solo per citarne alcuni. Caviro, infatti, è già al lavoro con il conteggio del proprio carbon assessment su tutti i siti del Gruppo, con l’obiettivo di definire la relativa carbon footprint e attuare strategie di decarbonizzazione concrete.

 

“Implementare il carbon assessment" - spiega Silvia Buzzi, HSE & Sustainability Manager Caviro Extra - “significa definire la propria impronta di carbonio nel Pianeta, ossia determinare quali e quante tipologie di emissioni climalteranti sono correlate direttamente o indirettamente alla complessa realtà Caviro. Il Gruppo Caviro, nel contesto italiano, dimostra ancora una volta lungimiranza e impegno decidendo di procedere in autonomia e volontariamente con la messa a terra di questo progetto”.

 

Si è già concluso il carbon assessment del sito di Faenza - ove sono attive le società controllate Caviro Extra ed Enomondo - sui dati riferiti al fiscal 21/22; il calcolo delle emissioni è stato effettuato in collaborazione con ClimatePartner, che si occupa di calcolare le emissioni di CO2 e di supportare le aziende nel mettere in pratica le strategie di azione climatica e di compensazione delle emissioni attraverso progetti per la protezione del clima.

 

L’analisi, basata sul GHG Protocol, classifica le emissioni in 3 categorie: Scope 1 - emissioni dirette, generate dall'azienda, che nel caso Caviro sono sensibilmente basse - Scope 2 - quelle indirette, generate dall'energia acquistata e consumata, che nel sito faentino, ove si utilizza esclusivamente energia verde autoprodotta, sono pari a zero - e Scope 3 - emissioni indirette che vengono generate dalla catena del valore dell'azienda (es. spostamenti del personale per il tragitto casa-lavoro, trasferte, rifiuti, trasporti in-bound e out-bound, imballaggi ecc.).

 

Il calcolo ha portato al risultato di 22.981 tonnellate di CO2 per le emissioni di Scope 1 e 2, cifra decisamente bassa considerati i volumi di business di Extra ed Enomondo, a riprova di come l’economia circolare del sito faentino sia protesa alla massima valorizzazione degli scarti delle filiere agroalimentari e alla massima riduzione degli impatti ambientali.

 

“Questo calcolo è il primo passo per la definizione delle strategie aziendali di decarbonizzazione, che consentono di progettare l'obiettivo di essere un’azienda carbon compensated. L'impegno è stato importante e ci ha consentito di sviluppare una nuova e preziosa competenza, in vista delle sfide future che le aziende saranno chiamate ad affrontare” conclude l’ingegner Buzzi.

 

Attualmente è in corso il calcolo sui dati del fiscal 2022/23 - chiuso il 31 agosto scorso - su tutti i siti del GruppoForlìSavignano sul Panaro (MO) e Fumane (VR), nei quali avviene la lavorazione e l'imbottigliamento del vino.

 

Definita la carbon footprint, le emissioni potranno essere compensate dall'acquisto di crediti di carbonio che finanziano progetti certificati di tutela ambientale, che Caviro sceglierà coerentemente ai 9 obiettivi SDGs dell'Agenda 2030 ONU sui quali esercita un’azione concreta.

 

Inoltre, attraverso il carbon assessment sarà possibile implementare progetti di decarbonizzazione lungo la supply chain, ovvero le emissioni di Scope 3, con positivi risvolti anche commerciali sul prodotto: acquistare e utilizzare un prodotto carbon compensated sarà un vanto sia per le aziende che lo producono che per il consumatore che lo utilizza.

 

Ai risultati del carbon assessment del Gruppo e alle strategie di decarbonizzazione attraverso il finanziamento di progetti certificati realizzati in Paesi svantaggiati che pagano le conseguenze climatiche dei Paesi industrializzati, sarà dedicata la V edizione del Bilancio di Sostenibilità, che sarà diffuso la prossima primavera.