QUANDO ANCHE LA SCUOLA È IN COOPERATIVA

QUANDO ANCHE LA SCUOLA È IN COOPERATIVA

Lo scorso 15 settembre è iniziato l’anno scolastico per 600mila studenti dell’Emilia Romagna, alcuni dei quali siedono tra i banchi di istituti paritari gestiti dalle cooperative. Il caso de La Carovana di Modena.

lunedì 2 ottobre 2023

Dallo scorso 15 settembre oltre mezzo milione di studenti e studentesse sono tornati sui banchi di scuola in tutta l’Emilia Romagna. Il computo totale tra istituti pubblici, privati e scuole paritarie ammonta a 600mila unità, cui vanno aggiunti circa 70mila insegnanti e 16mila dipendenti amministrativi e tecnici. Un numero rilevante, soprattutto se teniamo conto che le lezioni sono riprese regolarmente anche nei territori più colpiti dall’alluvione dello scorso 15 maggio (gran parte dei 12 milioni di euro di danni arrecati alle strutture scolastiche insiste sulle province di Ravenna e Forlì-Cesena), e reso possibile anche grazie al prezioso contributo delle cooperative che gestiscono le scuole paritarie. È il caso ad esempio de “La Carovana” di Modena, cooperativa sociale aderente a Confcooperative Terre d’Emilia che da oltre 40 anni si occupa dell’istruzione di tanti bambini e ragazzi nel territorio modenese.

 

“Siamo una cooperativa sociale destinata alla gestione di scuole paritarie che fanno parte del sistema pubblico nazionale di istruzione - sottolinea Davide Poggi, amministratore delegato de La Carovana -. Il primo dato da porre in evidenza è proprio questo: le paritarie non sono scuole private, come spesso si vuole far pensare, ma scuole pubbliche gestite da un soggetto privato. E quel soggetto siamo noi, una cooperativa in cui il principio di mutualità si realizza in due direzioni: la compagine sociale è infatti composta sia dai lavoratori (insegnanti, cuochi o addetti alle pulizie, ndr) che dai fruitori del servizio, i genitori degli alunni. ‘Per educare ci vuole un villaggio’, afferma spesso Papa Francesco. La forma cooperativa ci aiuta a costruire questo villaggio”.

 

Un mix, quest’ultimo, che caratterizza “La Carovana” sin dalla sua fondazione nel 1979, quando 14 giovani firmarono l’atto costitutivo della cooperativa. Da allora di strada ne è stata fatta parecchia. E alcuni numeri permettono di capire meglio l’importanza che la cooperativa ricopre sul territorio di Modena. “La nostra realtà oggi conta poco più di 900 bambini all’interno di 4 sedi - sottolinea Poggi -. Con il passare del tempo abbiamo risposto alle esigenze del territorio prendendo in gestione altri istituti scolastici che altrimenti avrebbero dovuto cessare la loro attività: oggi abbiamo circa 200 dipendenti impegnati dai nidi alle medie, con un fatturato di 5,5 milioni di euro. Quella educativa è oggi la prima emergenza sociale e riguarda tutti, non solo i bambini. È la più grande sfida anche per le nostre scuole, una sfida che si gioca nel necessario rispetto di complicati equilibri: sostenibilità economica e investimenti sui principali asset, rette accessibili e stipendi adeguati, solo per citarne alcuni”.  

 

Un grande tema per chi gestisce scuole paritarie sono i fondi pubblici. All’interno del sistema regionale Confcooperative, in particolare nella Federazione Cultura Turismo e Sport, sono una ventina le cooperative che gestiscono scuole e, ovviamente, devono far tornare i conti. Eppure esiste un parametro chiamato costo medio studente. “Si tratta di un valore che dobbiamo assumere come tetto massimo delle nostre rette per poter ricevere i contributi ministeriali, e corrisponde al costo del personale docente e ATA che lo Stato sostiene per ogni singolo alunno iscritto alle scuole statali. Purtroppo la legge 62/2000 sulla parità scolastica è ad oggi ancora incompiuta, considerando che per un alunno frequentante una scuola paritaria lo Stato non arriva a investire nemmeno un 15% del costo medio studente (con qualche differenza tra i diversi gradi scolastici, ndr). Inevitabilmente, nonostante tutti gli sforzi per una gestione oculata delle risorse e una particolare attenzione nei confronti delle famiglie meno abbienti, chi frequenta scuole paritarie deve sostenere due volte il costo dell’istruzione: attraverso le tasse, come tutti, e versando una retta, senza la quale sarebbe impossibile il funzionamento della scuola. Conti alla mano se le scuole che gestiamo con La Carovana dovessero chiudere, ci sarebbero 4 milioni di euro di costi in più da sostenere per la collettività. E pensare che ancora oggi c’è chi crede che le scuole paritarie sottraggano indebitamente risorse alle ‘scuole pubbliche’”.

 

L’altro tema delicato per le paritarie è quello degli insegnanti, che senza leggi adeguate vengono discriminati rispetto ai colleghi statali. “Avere personale abilitato è un altro requisito obbligatorio per essere scuole paritarie ma ad oggi un docente che volesse ottenere l’abilitazione per insegnare in una scuola media paritaria non potrebbe farlo perché non esistono percorsi di abilitazione - conclude Poggi -. Speriamo che il DPCM del 2 agosto firmato dal ministro Giuseppe Valditara e recentemente pubblicato consenta in tempi rapidi ai 15.000 insegnanti precari degli istituti paritari la possibilità di ottenere l’abilitazione con minori vincoli rispetto al passato. Sarebbe una svolta importante, attesa da anni, in uno dei pochissimi Paesi in Europa che ancora non ha un sistema di istruzione che permetta alle famiglie di scegliere una scuola in base alla qualità del servizio offerto. L’effettiva equiparazione delle risorse porterebbe a un sistema meritocratico a beneficio di tutti: alunni, docenti e famiglie”.

 

Nella foto principale, piccoli alunni della scuola d’infanzia de La Carovana di Modena.

Nelle foto in gallery, la sede dell’Istituto gestito dalla cooperativa, la prima classe di scuola materna nel 1981, una vacanza in montagna con genitori e studenti.