Otto detenuti del carcere Sant’Anna di Modena potranno lavorare all'interno della struttura carceraria. Avverrà nelle prossime settimane grazie alla convenzione firmata nei giorni scorsi tra la casa circondariale e Coopattiva, la storica cooperativa sociale con sedi a Modena, Nonantola e Pavullo. Aderente a Confcooperative Terre d’Emilia, Coopattiva è stata scelta dall’arcivescovo di Modena-Nonantola mons. Erio Castellucci, che sostiene questa iniziativa con un contributo economico della Diocesi.
“La direzione del carcere cercava da tempo di sviluppare uno spazio di lavoro interno con l’obiettivo di favorire il reinserimento sociale dei detenuti – spiega il presidente di Coopattiva Arturo Nora - Abbiamo attrezzato un laboratorio nel quale i detenuti selezionati potranno essere inseriti per svolgere attività di contoterzista, come facciamo sul mercato da 40 anni. La firma della convenzione con la casa circondariale di Modena conferma la nostra mission: accogliere le persone in situazioni di svantaggio, promuovendone dignità, inclusione e integrazione attraverso un lavoro autentico e di valore”.
“Inizialmente il laboratorio funzionerà tutte le mattine e ospiterà fino a un massimo di otto persone coordinate dal nostro personale esperto - aggiunge Giorgio Sgarbi, direttore di Coopattiva - Dopo un percorso di tirocinio formativo le persone saranno assunte direttamente dalla nostra cooperativa, che fornisce servizi di qualità a numerose aziende del territorio operanti in vari settori, dalla ceramica alla meccanica, dalla gomma-plastica alla grande distribuzione”.
Nella foto, da sinistra: Guido Federzoni (volontario Caritas Diocesana), Federico Valenzano (vicedirettore Caritas Diocesana), Nicoletta Maria Saporito (educatrice professionale Casa Circondariale S. Anna), Arturo Nora (presidente Coopattiva coop sociale), dott.ssa Anna Albano (direttrice Casa Circondariale S. Anna); Massimo Bertini (dirigente aggiunto di Polizia Penitenziaria vicecomandante Casa Circondariale S. Anna).