Nelle settimane scorse all’Istituto Agrario Zanelli di Reggio Emilia è andata in onda la nuova puntata del percorso di promozione cooperativa nelle scuole secondarie di secondo grado, appuntamento ormai fisso per questa scuola che da oltre 10 anni ospita le lezioni di Confcooperative Emilia Romagna.
L’agronomo Daniele De Leo e Davide Pieri della Federazione agroalimentare regionale di Confcooperative hanno ripercorso la storia delle produzioni DOP e IGP dell’Emilia Romagna, prima regione in Europa con 44 eccellenze riconosciute, ed hanno esaltato il modo cooperativo di fare impresa, metodo democratico che lascia ad ogni socio la possibilità di partecipare e contribuire allo sviluppo imprenditoriale della cooperativa stessa.
Gli studenti delle classi terza e quarta, una cinquantina in tutto, sono stati coinvolti in maniera divertente ed interattiva da De Leo, coinvolgente divulgatore nel raccontare le eccellenze emiliano romagnole e Pieri; hanno ricordato ai ragazzi che l’Emilia-Romagna è anche la culla del fare impresa attraverso il modello cooperativo, modello che proprio in agricoltura ha trovato la sua consacrazione, permettendo di redistribuire i guadagni in maniera equa lungo tutta la filiera, mantenendo la ricchezza sul territorio.
Insieme a de Leo e Pieri, è intervenuto Massimo Zaghi che ha raccontato la storia della CAT (Cooperativa Agroenergetica Territoriale) di Correggio, impresa nata per portare a valore l’utilizzo di residui organici e di scarti della lavorazione agroalimentare al fine di favorire l’attivazione di filiere agro-energetiche che risultino sostenibili, sia dal punto di vista ambientale che economico, per poter produrre sia energia elettrica che calore. Quello di CAT è un progetto in grado di guardare lontano, con l’obiettivo di coinvolgere i produttori del territorio in processi di economia circolare; Il tutto in maniera sostenibile e soprattutto senza mettere a rischio la biodiversità in agricoltura e le produzioni alimentari e senza causare fenomeni di deforestazione e spreco d’acqua. La CAT gestisce un impianto di digestione anaerobica, che prevede principalmente l’alimentazione con biomasse da coltivazioni dedicate; l’impianto ha la potenza elettrica di 1 Mw, l’energia elettrica prodotta viene immessa in rete ed il calore viene in parte recuperato con teleriscaldamento. Nelle aziende agricole dei consociati si è avviata la coltivazione di produzioni finalizzate proprio alla digestione anaerobica e alla produzione di biogas.
Dopo Zaghi è intervenuto Enea Burani, fondatore e socio della cooperativa La Collina e cooperatore premiato in qualità di “Probo Pioniere”, in occasione dei 50 anni da Confcooperative Emilia Romagna nel 2019.
Burani ha velocemente presentato l’esperienza nata più di 40anni fa, prima come azienda biologica e poi sviluppatasi come azienda cooperativa biodinamica, per salvaguardare l’ambiente e per il benessere dell’uomo. Burani ha raccontato che inizialmente l’attività agricola era di tipo tradizionale e si concentrava su vite, foraggi, cereali e allevamento di bovini e suini; dopo alcuni anni, si decise di estendere la coltivazione a ortaggi, venduti direttamente in azienda: le coltivazioni diventano rapidamente biologiche e, successivamente biodinamiche visto che il gruppo fondatore si scontra con il metodo agricolo chimico convenzionale, che depaupera i terreni inquinando la terra e non dando i tanto millantati risultati, risultati che non tengono conto del conto salato che paga madre natura e tutta la comunità. Questo modo di lavorare la terra considera la fertilità del suolo, la biodiversità, e l’ambiente beni comuni da restituire con un valore aggiunto alle generazioni future e quindi ne rispetta i limiti nella produzione, mantenendo però un’economia efficiente e garantendo ottime risposte dal punto di vista agronomico e della qualità dei prodotti ottenuti. Burani ha sottolineato che La Collina, dopo anni di lavoro e di esperienza, è oggi un’azienda agricola, che coltiva e alleva con metodologie biologiche e biodinamiche una vasta gamma di prodotti, che vende direttamente nei suoi due punti vendita a Reggio Emilia; è anche una fattoria didattica, che offre programmi articolati per scuole elementari e scuole medie ed una comunità terapeutica che ospita la seconda fase di un programma di recupero per ragazzi con problemi di dipendenza patologica.
L’incontro, conclusosi con un assaggio di eccellenze gastronomiche cooperative, è stato curato e realizzato grazie alla disponibilità del prof. Maicol Sacchetti.