Dopo la lavorazione, iniziata il 18 luglio, di circa 45.000 tonnellate di bietole biologiche coltivate su poco meno di 2.000 ettari in sei regioni, è iniziata la produzione dello zucchero 100% italiano Italia Zuccheri negli zuccherifici COPROB – Cooperativa Produttori Bieticoli – di Minerbio (BO) e Pontelongo (PD) che saranno chiamati a lavorare circa un milione e mezzo di tonnellate di barbabietole provenienti da 26.600 ettari coltivati da soci e produttori conferenti della Cooperativa.
Le prime settimane hanno messo in evidenza una buona qualità delle barbabietole, nonostante le avverse condizioni climatiche: le elevate temperature unite alla persistente mancanza di precipitazioni non sono, infatti, le condizioni ottimali per molte produzioni agricole. In questo scenario, la barbabietola si conferma però competitiva rispetto alle altre colture, grazie alla costante ricerca e innovazione nel campo della genetica. Le nuove varietà oggi disponibili consentono, infatti, una maggiore resistenza ai cambiamenti climatici e rendono più semplice la coltivazione. Di grande interesse anche la semina autunnale, che permette un risparmio di acqua e minori trattamenti di diserbo e antiparassitari, con conseguente riduzione dei costi di oltre il 30%.
Questo costante impegno di Italia Zuccheri-COPROB per un continuo rinnovamento e sviluppo dell’unica filiera di zucchero 100% italiano conferma a pieno titolo la Cooperativa come esempio virtuoso di un’economia circolare sempre più all’insegna della sostenibilità.
L’intera produzione di zucchero, infatti, grazie alla certificazione RedCert2, può già avvalersi della dicitura “da agricoltura sostenibile” e viene costantemente monitorata anche attraverso la certificazione EPD (Dichiarazione Ambientale di Prodotto). Entro i prossimi due anni, verrà inoltre completato il processo di conversione secondo lo standard del Ministero dell’Agricoltura SQNPI (Sistema di Qualità Nazionale di Produzione Integrata) che ad oggi, con i 16.000 ettari di questa campagna, copre già oltre il 60% della produzione.
“Come produttori del territorio abbiamo l’obiettivo di dare continuità alla bieticoltura” – afferma Claudio Gallerani, presidente di Italia Zuccheri-COPROB (nella foto in gallery). “Per questo motivo in tutti questi anni abbiamo lavorato con impegno costante per continuare a garantire all’Italia una riserva strategica di zucchero, importante per l’agroalimentare italiano, per il consumatore finale, grazie ai clienti della distribuzione moderna, ma anche per il sistema agricolo del nostro Paese”.
La barbabietola da zucchero ricopre un ruolo fondamentale all’interno di una corretta rotazione perché migliora la fertilità dei terreni e agevola la gestione delle infestanti e degli insetti nocivi nelle colture in successione. Questo consente una miglior produzione di cereali con margini che aumentano dal 10 al 30%.
“La sostenibilità” – continua Gallerani – “non è solo questione di ambiente: la Cooperativa Italia Zuccheri-COPROB da sessant’anni ricopre anche un ruolo sociale sul territorio, garantendo da un lato agli agricoltori la possibilità di coltivare una coltura che dà reddito e dall’altro l’occupazione di circa 270 lavoratori che quasi raddoppiano nel periodo di campagna. Il ritorno economico è poi completato da tutte le imprese dell’indotto (circa 1.500) tra agromeccanici, fornitori di mezzi tecnici e sementieri. Ogni anno ciascuno dei due stabilimenti riversa sul proprio territorio circa 100 milioni di euro che intendiamo aumentare grazie a progetti di sviluppo in partnership con altre realtà”.
Italia Zuccheri-COPROB si pone, dunque, come un grande esempio di economia circolare per la valorizzazione del Made in Italy: oltre alla produzione di zucchero, infatti, recupera tutti i sottoprodotti di lavorazione delle bietole, fornendo materie prime (polpe e melasso) essenziali e strategiche per garantire una filiera tutta italiana per l’industria del lievito e per il settore dell’alimentazione animale. Le polpe, inoltre, trovano ampio utilizzo per la produzione di bioenergia e, in un futuro prossimo, anche di biometano. A questi prodotti si aggiungono anche le calci che vengono utilizzate come ammendante per i terreni e come basi per fertilizzanti (come ENERGEO, attivatore della fertilità dei suoli, sviluppato in collaborazione con Timac Agro Italia).
“Una grande sfida per un’agricoltura moderna sostenibile e bio che sta dalla parte dell’ambiente e delle api” – conclude Gallerani – “e che riesce a produrre anche nelle condizioni ambientali più difficili. Tutto questo è possibile grazie al supporto delle nuove conoscenze e tecnologie e di un grande lavoro di sistema fra tutti gli attori della filiera, dal campo alla tavola, in quello che deve diventare il distretto italiano dello zucchero e dell’energia”.