Non migliora la situazione nella Sacca di Goro. Il perdurare dell’ondata di caldo estremo e della grave siccità che sta affliggendo il territorio rischia, anzi, di peggiorare il fenomeno di anossia nella Sacca, la mancanza di ossigeno provocata dalla recente comparsa di vasti banchi di alghe, che provoca la moria di vongole. “Le conseguenze sull’habitat lagunare e sul settore della molluschicoltura sono gravi”, affermano Chiara Bertelli di Legacoop Estense, Vadis Paesanti di Confcooperative Fedagripesca Emilia Romagna (nella foto in gallery) e Patrizia Masetti di AGCI Agrital, in una lettera congiunta inviata alla Regione Emilia-Romagna e all’Alleanza delle Cooperative Italiane nazionale, per segnalare il rischio che “il fenomeno della moria di vongole, sia di taglia commerciale sia di novellame, che già sta colpendo gran parte delle concessioni demaniali marittime, con il perdurare delle alte temperature si estenda alla totalità della Sacca di Goro, compromettendo l’attività di più di 1.700 addetti del settore”. Da qui la richiesta di “interventi a supporto e a tutela delle imprese operanti nel comparto della molluschicoltura nella Sacca di Goro, quali ad esempio l’attivazione del Fondo di solidarietà nazionale della pesca e acquacoltura”.
Al di là degli interventi di natura emergenziale necessari per affrontare questa criticità, rimane fondamentale accelerare l’iter delle procedure autorizzative per l’attività di dragaggio. “Stiamo affiancando le cooperative nella programmazione degli interventi di scavo dei canali e nelle procedure di richiesta delle autorizzazioni necessarie – proseguono i rappresentanti delle Associazioni di settore – ma è fondamentale che la Regione ci dia supporto nello snellire e velocizzare l’iter burocratico. Gli interventi di dragaggio non potranno ormai contrastare la situazione di anossia di queste settimane, ma sono fondamentali per contribuire a prevenire, in futuro, il ripetersi di fenomeni di questa gravità ed evitare che a provocare la moria di vongole sia, più del caldo, la burocrazia”.
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