Nacque il 15 giugno di 75 anni fa la Cooperativa di Produzione e Lavoro di Castel dell’Alpi, nell’omonima frazione del comune di San Benedetto in Val di Sambro, tra le montagne dell’appennino bolognese. “Quando la cooperativa si costituì il fronte era un ricordo recente, la guerra aveva lasciato dietro di sé un territorio ferito” spiega Claudio Borri, socio della cooperativa. “Coloro che vollero dare vita alla cooperativa – prosegue – intendevano rispondere al bisogno di lavoro che la comunità manifestava: per molti non c’erano alternative all’emigrazione, la montagna andava spopolandosi. Si voleva dare una possibilità al territorio”. E ancor oggi è così, a quanto pare, perché la cooperativa di Castel dell’Alpi è rimasta decisamente radicata nel suo luogo di origine: “siamo 15 tra soci e dipendenti e per noi è importante continuare a lavorare qui, anche se buona parte delle nostre commesse riguardano l’area metropolitana bolognese”.
Avere sede tra le montagne non sembra pregiudicare le prospettive di crescita della coop: “Abbiamo passato indenni la crisi dell’edilizia: la fiducia costruita nel tempo ci ha permesso di non risentirne. Dal 2017 poi abbiamo fatto la scelta di cogliere le opportunità che il mercato offriva e siamo cresciuti a ritmo incalzante: non arrivavamo a 2 milioni di euro di fatturato, oggi sfioriamo i 5 e le persone che lavorano con noi sono raddoppiate”. Quanto all’attualità, il superbonus ha certo dato una mano, “non mancano però – fa notare Borri – anche le distorsioni”. Non a caso, “stiamo coltivando anche lavori differenti da quelli originati dal 110%, non vogliamo divenire dipendenti da un’agevolazione fiscale”.
La Cooperativa di Produzione e Lavoro di Castel dell’Alpi guarda al domani, ma degli inizi rimane molto: “Questo anniversario è occasione per fare memoria delle nostre origini: qui siamo nati e qui sono nati i nostri valori di professionisti. Sappiamo di essere parte di un territorio e di una comunità e vogliamo rimanere tali” conclude Borri.