Rose e Fiori di Bagnacavallo compie 50 anni e si prepara a festeggiarli con soci e clienti in due diversi momenti, il 29 aprile e il 29 maggio 2022. “Il primo incontro si svolge nell’ambito della Festa della Cooperazione ed è riservato ai soci e alle autorità del territorio, mentre quello del 29 maggio sarà riservato ai clienti - racconta Elvezio Briccolani, presidente di Rose e Fiori -. Sarà un appuntamento di rilievo commerciale molto speciale, al quale abbiamo invitato anche un maestro di composizione floreale di fama internazionale che eseguirà uno spettacolo dal vivo con i nostri fiori”.
Presidente, da quanto tempo è in Rose e Fiori?
“Da 44 anni. Sono stato fra i primi dipendenti a tempo indeterminato, ho fatto tutta la ‘gavetta’. All’inizio ero un venditore esterno poi sono passato al magazzino, infine sono stato responsabile commerciale”.
Ha seguito quindi tutta la storia della cooperativa, riesce a tracciare un breve bilancio? Come è andata secondo lei?
“Direi che è andata più che bene. L’idea di creare una cooperativa che operasse nel mercato floricolo è stata di alcuni soci fondatori lungimiranti, tra cui Flavio Ricci che fu uno dei più determinati a portare avanti questa idea negli anni ’70. Era infatti un periodo di evoluzione per l’agricoltura e questa intuizione, della quale alcuni ‘ridevano’ agli inizi, si dimostrò vincente. In cinquant’anni, da zero, Rose e Fiori è divenuta una società leader del mercato”.
Come si è evoluto il mercato floricolo in questi anni?
“Il mercato ha avuto diverse evoluzioni e anche alcuni periodi difficili. Negli anni ’80 e ’90, in particolare, abbiamo dovuto modificare completamente la nostra produzione perché la Liguria, che fino ad allora era stata il ‘giardino d’Europa’ per le rose, è stata soppiantata dal Sud America, poi dall’Olanda e infine da paesi del continente africano, come Kenya ed Etiopia. Questo ha portato dei cambiamenti ai quali abbiamo dovuto adattarci rapidamente”.
E oggi?
“Oggi siamo davanti a un altro momento cruciale: l’impennata dei costi energetici e le difficoltà della logistica potrebbero indurre un ulteriore mutamento e, forse, riportare la produzione in Europa o addirittura in Italia. Ma è presto per fare delle previsioni”.
Veniamo ora all’andamento della cooperativa degli ultimi 12 mesi, come è andato il 2021?
“Il 2021 si è chiuso bene anche se devo dire che al di là delle ricorrenze e dei matrimoni il settore è in una fase di stallo. Durante le settimane ‘normali’ c’è poco lavoro ed è una tendenza che si registra ormai da tempo. Anche perché le abitudini delle persone cambiano, come è normale che sia. Per quanto ci riguarda abbiamo contenuto i costi e siamo riusciti a fare un buon bilancio”.
Come avete deciso di rispondere a questo mercato in evoluzione?
“Abbiamo rafforzato le nostre relazioni con chi organizza eventi e con alcune figure professionali, come i wedding planner. Sempre a livello commerciale abbiamo implementato la nostra presenza sul web e in generale con i social per mantenere un rapporto ancora più stretto con i nostri clienti. Confidiamo che queste strategie ci consentano di superare anche questa fase storica in cui i costi dei trasporti (abbiamo 12 mezzi che tutti i giorni viaggiano a gasolio) e dell’energia elettrica impatteranno in modo forte sul bilancio dell’esercizio in corso”.
Un’ultima domanda relativa all’assunzione di personale di cui eravate alla ricerca qualche mese fa. Buone notizie su questo fronte?
“In realtà, purtroppo, nessuna. È un problema trasversale e come in altri settori anche noi siamo ancora alla ricerca”.
Quali caratteristiche deve avere il candidato?
“A livello di specializzazione l’ideale sarebbe un’istruzione agraria, ma in generale chiunque abbia un po’ di voglia di fare può avvicinarsi al nostro lavoro. La conoscenza specifica del prodotto, parliamo di centinaia di tipologie di fiori e piante, matura in azienda con il passare del tempo e ciò che conta è avere voglia di imparare il mestiere e di mettersi in gioco”.
Articolo tratto dal mensile In Piazza (numero di maggio 2022)