Sulla protezione attiva contro le gelate, con bruciatori e ventole, la Regione ha chiuso le graduatorie del bando e garantito che scorrerà le graduatorie per coprire i 10 milioni di euro necessari a indennizzare tutte le domande ammissibili.
Quasi 106 milioni di euro andranno poi a indennizzare gli agricoltori dell’Emilia-Romagna colpiti dai gravi danni ai raccolti causati dalle gelate del 2021 e del 2020 e liquidare l’ultima tranche degli aiuti contro la cimice asiatica dell’annualità 2019.
Procedono in Regione le liquidazioni degli indennizzi sulle gelate e altre calamità naturali, ma oggi la preoccupazione è per il fenomeno delle gelate tardive e il nodo delle polizze assicurative, sul quale Mammi ha scritto al ministro per le Politiche agricole Stefano Patuanelli chiedendo un intervento immediato del Governo.
Sulla questione delle assicurazioni, spiega Mammi nella lettera inviata al Ministro Patuanelli che “gran parte delle assicurazioni non è disposta a emettere polizze alle imprese agricole contro eventuali danni alle produzioni ortofrutticole, causati dalle gelate, oppure propongono plafond molto bassi a condizioni penalizzanti per i contraenti. Si tratta di una situazione che mette in grande difficoltà il settore dell’ortofrutta”.
BANDO PER I DISPOSITIVI ANTIBRINA
È stata chiusa la graduatoria delle aziende che hanno partecipato al bando Psr uscito nel 2021 contro le gelate. Prevedeva l’acquisto di strumenti antibrina per contrastare le perdite delle produzioni frutticole causata dalle gelate primaverili. La Regione ha accolto tutte le 234 domande ammissibili, per un importo di contributi pari a quasi 10 milioni di euro.
L’importo è superiore a quello messo a bando: la Regione intende scorrere la graduatoria e indennizzare tutte le imprese, utilizzando le economie di spesa da altri bandi del Psr.
GLI INDENNIZZI PER MALTEMPO E FITOPATOLOGIE
Per quanto riguarda gli indennizzi al settore per calamità e fitopatologie, arrivati a quasi 106 milioni di euro, si tratta di “una vera e propria boccata d’ossigeno per l’intero comparto ortofrutticolo - commenta Mammi - un risultato straordinario, mai ottenuto prima, che premia la determinazione e l’impegno della Regione”.
Nel dettaglio, per quanto riguarda le gelate del 2021, a seguito delle richieste della Regione al Governo, sono state riconosciute risorse per 52 milioni e 343 mila euro. I fondi sono stati già trasferiti a fine dicembre 2021 e attualmente sono in corso le istruttorie per le 3.423 domande presentate.
Alle 22 domande per i danneggiamenti provocati nel 2021 dal maltempo con trombe d’aria e grandine nelle province di Modena, Reggio Emilia e Parma sono stati riconosciuti rimborsi per un ammontare di 532 mila euro. Attualmente è in corso l’istruttoria delle domande, in attesa del decreto ministeriale di trasferimento dei fondi
Per le gelate del 2020 sono state riconosciute risorse per 13 milioni e 23 mila euro. Sono state pagate le 1.382 domande per importi inferiori ai cinque mila euro che non necessitano di documentazioni e accertamenti, per le restanti si procede sulla base dell’arrivo della documentazione.
Per i danni alle colture causati dalla cimice asiatica nel 2019, è in liquidazione la terza e ultima tranche 2022 dei pagamenti. Le risorse riconosciute ammontano a 11 milioni 459 mila euro.
Anche in questo caso sono state pagate subito le domande sotto i cinquemila euro che non necessitano di documentazione antimafia, successivamente vanno in pagamento le restanti sulla base dell’arrivo della documentazione.
Per i gravi danni all’ortofrutta, in particolare al pero, causati dagli attacchi di Maculatura bruna che si sono verificati in numerose province e per integrazioni sia sulle gelate del 2020 sia sui danni da maltempo 2021, il Governo ha riconosciuto indennizzi per 28 milioni 404 mila euro. Attualmente è in corso l’istruttoria delle 159 domande presentate, in attesa del decreto ministeriale di trasferimento dei fondi.
Nella foto, la visita di un anno fa dell’assessore Mammi presso alcune aziende agricole socie di Agrintesa nel territorio di Castel Bolognese, che hanno installato i “ventoloni” antibrina.