“Al momento non è facile prevedere cosa ci regalerà il futuro. Siamo però fiduciosi per la prossima stagione estiva. Speriamo infatti che la situazione pandemica non sia più così grave e di poter, quindi, lavorare pienamente da giugno a settembre. Abbiamo veramente voglia di tornare a lavorare a pieno regime e non come purtroppo accaduto negli ultimi due anni”.
Matteo Casalboni, presidente di Torre Pedrera Hotels, ha le idee chiare per quello che sarà il futuro immediato della cooperativa, che nel 2022 ha raggiunto il grande traguardo dei 30 anni di attività.
“Dopo due stagioni complicate, cerchiamo di essere ottimisti. Grazie ai vaccini, la gente è più fiduciosa e si sta incominciando a muovere per i mesi estivi. Inoltre confido molto anche nel turismo straniero, in particolare modo dei paesi dell’Est Europa che riescono a raggiungere facilmente la Riviera Romagnola” - spiega Casalboni, classe 1996 e titolare del Nobel Hotel, Residence & Appartamenti - “sfruttando i diversi collegamenti con l'Aeroporto di Rimini”.
Costituita nel 1992, con l’intento di sopperire alla mancanza dell’Ufficio Turistico locale, la cooperativa Torre Pedrera Hotels, che conta attualmente 40 soci albergatori, è diventata presto un vero punto di riferimento sia per i turisti che, soprattutto, per gli abitanti della zona.
“Negli ultimi anni” - spiega Casalboni, dall’ottobre del 2020 presidente della cooperativa - “abbiamo aumentato notevolmente il lavoro del settore marketing per promuovere la nostra riviera. Per noi è importante che il cliente venga qui a Torre Pedrera, non nel singolo hotel. Gli alberghi sono infatti molteplici e tutti di grandissima qualità”.
Nei prossimi anni, la cooperativa di albergatori vuole “cercare di aprire le porte anche ai bagnini e alle diverse attività commerciali, in modo tale da aumentare la nostra attività e la forza ricettiva del territorio. Con le diverse attività si vuole una identità unica per Torre Pedrera, riconoscibile e votata ad un’accoglienza turistica a 360 gradi con obbiettivi comuni che portino uno sviluppo continuo della nostra frazione. La pandemia ha accentuato ancora di più una crisi che la Riviera Romagnola stava già vivendo in termini di turismo. Siamo infatti molto bravi nella ricettività da maggio a settembre, ma poi incontriamo grandi difficoltà nel periodo autunnale e invernale. Per questo dobbiamo lavorare tutti insieme e cercare di superare l’ostacolo, proponendo così un pacchetto turistico che funzioni per tutti i 12 mesi dell’anno”.