“Connessioni” è la parola “magica” scaturita e condivisa da tutti, al convegno “DALLA STORIA AL FUTURO: dalle strade storiche alle Riserve di Biosfera MAB Unesco nella provincia di Parma” organizzato venerdì 28 gennaio scorso dall’Associazione Giuseppe Micheli in affiancamento con la Comunità del Cibo di Crinale 2040. Un evento che ha ricevuto il sostegno dalla Fondazione Cariparma e il patrocinio attivo di Confocooperative Parma.
A Eugenio Caggiati, presidente dell’Associazione Giuseppe Micheli – APS, il compito di fare gli onori di casa e presentare le due principali relazioni condotte da Italo Pizzati, presidente della Comunità del Cibo di Crinale 2040, dal titolo “Le strade storiche che segnano il crinale parmense” e da Meuccio Berselli, segretario generale dell’Autorità di Bacino distrettuale del fiume Po che ha relazionato su “Le Riserve di Biosfera MAB Unesco, una potenzialità per Parma e provincia”.
Dalla storia antica dobbiamo prendere spunto per impostare un futuro roseo per i territori e le comunità interessate. Ne è convinto Italo Pizzati illustrando le “Tovagliette” promo divulgative realizzate in occasione dell’anno santo Giacobeo 2021 dalle quali ha preso spunto per narrare la storia dei Cavalieri Tau, i monaci di san Giacomo ai quali il Papa aveva concesso l’uso della spada per difendere i pellegrini e gli ospiti dei centri di accoglienza e ristoro (Ospitali) eretti lungo le strade, dalla Francigena alla Romea.
I Cavalieri del Tau sono l’Ordine equestre più antico in assoluto e furono fondati da Matilde di Canossa. Oltre all’assistenza ai pellegrini, i frati si occupavano anche della manutenzione delle strade e dei navigli da trasporto; la loro abilità è documentata dalla costruzione di ponti per l’attraversamento di diversi fiumi lungo la Via Francigena, come l’Arno, l’Elsa, l’Usciana, il Taro e l’Arda.
In sintesi, il territorio del crinale va visto come risorsa e “non come periferia della periferia, ma come cerniera tra il Po e il Mare Nostrum”, sottolinea con forza Italo Pizzati il quale rammenta come la “via del sale” sia stata indispensabile per l'alimentazione delle popolazioni dell’entroterra e per la realizzazione di due straordinari prodotti come il Parmigiano Reggiano e il Prosciutto di Parma.
All’excursus storico di Pizzati è seguito l’intervento di Meuccio Berselli, che ha raccontato delle Riserve di Biosfera MAB Unesco come potenzialità da sfruttare per Parma e provincia. “Ringrazio per l’opportunità che mi viene concessa di raccontare, di MAB Unesco, di fiume PO e di connessioni anche con altre realtà.” L’importanza dell’acqua per le società sviluppate e perciò l’importanza del bacino distrettuale del Po che serve circa 20 milioni di persone. “L’area MAB è stata concessa proprio perché abbiamo posto come obiettivo principale la connessione dei territori. Connettere i territori vuol dire andare sui territori e parlare di identità, di appartenenza, di educazione e di cultura. Abbiamo un patrimonio, lo ricordava perfettamente prima Italo, che non ci rendiamo conto di quanto sia straordinario in termini di agro biodiversità, di food e di conoscenze.”
Area MAB UNESCO PO GRANDE e la riserva della BIOSFERA MAB UNESCO APPENNINO TOSCO EMILIANO, che copre il territorio dalle città di Parma e di Reggio Emilia al crinale appennino Tosco- Emiliano, che segna il confine geografico e climatico tra Europa continentale e mediterranea, all’antica città romana di Luni che era il “Porto di Parma”, sono le due importanti aree che insieme faciliteranno le connessioni di cui faceva cenno il Segretario generale dell’Autorità di Bacino.
“Come potete osservare dalla cartina, - ha concluso Berselli - le due aree MAB sono facilmente interconnesse dalle 4 vie di cui prima si parlava, ma anche attraverso i nostri torrenti che sono il “sale” che porta qualcosa di utile ai nostri territori. Ecco quindi che la gestione e conservazione e distribuzione dell’acqua è un processo indispensabile per la vita. All’interno di queste due aree MAB c’è lo sviluppo di un territorio.”
Matteo Daffadà, consigliere regionale, è intervenuto per confermare l’interesse della amministrazione regionale per lo sviluppo dell’area occidentale e in particolare in merito alla Pontremolese, che connette con il porto di Luni. “E’ una importante linea di collegamento con il “nostro mare”. Non me ne vogliano gli amici romagnoli, ma per le nostre zone il mare è quello che bagna Liguria e Toscana. In questi giorni stiamo proprio votando per le zone produttive semplificate, sono franche, e stiamo appunto chiedendo di essere inseriti nelle zone semplificate di La Spezia. Sulla pontremolese ci sono dei treni nuovi che possono anche trasportare le bici ma occorre anche correre a sistemare le stazioni delle ferrovie, utili per stimolare il turismo lento.”
Le foreste come nuova ricchezza e contributo energetico. Claudio Barilli, presidente Consorzio Monte Penna ha sottolineto come “il bosco e la foresta siano beni da tutelare. Una tutela che non vuol dire di metterli sotto naftalina o isolarli, con normative vincolistiche e restrittive, ma semplicemente normare in modo equilibrato e corretto le attività che si possono fare all’interno. L’importanza del valore del legname ha ripreso vigore sia per le proprietà calorifiche del legno tal quale, ma soprattutto per la valorizzazione che è stata sviluppata in merito alla trasformazione in derivati tipo cippato che ha trovato possibilità economica su spinta di appositi finanziamenti resi disponibili dalla Regione attraverso il Piano di sviluppo rurale, atti a dotare le aziende di apposite strutture e attrezzature. Tutto ciò ha permesso di diversificare le produzioni e di valorizzare il legname di ridotta qualità a fini energetici diretti o produzione di energia alternativa”. Ma la montagna, ha concluso Barilli, potrà trovare redditi integrativi sviluppando anche il turismo naturalistico e sportivo.
Gli interventi programmati sono stati conclusi da Pierangelo Caponi, presidente Cooperativa Sigeric con la relazione “Parma – Luni, una storia di 2.200 anni".
“Siamo parte della comunità cibo del crinale e di ciò siamo contenti. Noi che siamo una piccola realtà che si occupa dei servizi turistici vediamo tutto questo come coerente e noi lo decliniamo secondo il turismo e i servizi. Per noi è normale che le nostre guide siano al lunedì in Pilotta e il martedì alle 5 terre. Sul mercato turistico stiamo vedendo che quello che un tempo sul mercato nazionale era difficile da proporre ora invece ci viene richiesto. Dal Po al mar ligure passando per l’appennino è la più grande risorsa di cui possiamo disporre oggi. I turisti nazionali e internazionali è quello che ci chiedono.”
In coda sono intervenuti a portare il loro contributo e disponibilità anche: Gianfranco Bertè- vicepresidente Club Alpino Italiano - sezione di Parma; Andrea Santolini- Via Longobarda e consigliere direttivo Associazione europea Vie Longobarde, presidente nazionale uscente artigianato artistico CNA ; Fausta Fabbri, Dirigente Regione Toscana e membro della comunità del cibo di crinale 2040; Maristella Galli, Sindaco di Collecchio.
Nella foto principale, il tavolo dei relatori: da sinistra Berselli, Pizzati e Caggiati. Nelle foto in gallery altri scatti dal convegno e l’intervento di altri relatori (Barilli).