È un’ampia analisi sulla situazione e sul futuro delle cure primarie territoriali – accompagnata da precise proposte - quella che la cooperativa Medici di Medicina Generale di Reggio Emilia propone nell’ambito del convegno in programma venerdì 17 dicembre alle 15,00 nella sede di Confcooperative Reggio Emilia, che concluderà le celebrazioni del venticinquesimo anno di attività di quella che – con oltre 240 soci - si colloca tra le più rilevanti esperienze associative europee tra Medici di Medicina Generale.
Presieduta dal dott. Euro Grassi – che è anche segretario generale provinciale della Federazione Italiana dei Medici di Medicina Generale (nella foto in gallery) -, la cooperativa si è infatti costituita nel 1996 ed oggi associa 240 medici di famiglia e pediatri di libera scelta operanti nella nostra provincia.
“La lunga stagione pandemica – osserva Grassi – ha messo in ulteriore evidenza, con un richiamo purtroppo molto severo, il valore fondamentale delle cure primarie e lo straordinario ruolo che svolgono nel territorio i Medici di Medicina Generale, ma ha anche fatto riemergere in modo inedito le criticità di un sistema sanitario che ancora punta troppo poco su questa straordinaria risorsa che è sempre a disposizione dei cittadini, e non soltanto in situazioni di così grave emergenza”.
Proprio nella più acuta fase di diffusione del Covid, comunque, i Medici di Medicina Generale reggiani, sostenuti dall’Ausl, si sono distinti a livello nazionale e regionale per le iniziative intraprese.
“Mentre nel resto d’Italia i medici di medicina generale potevano fare solo televisite e vigile attesa – spiega il presidente della cooperativa Medicina Generale – a Reggio Emilia sono nati 18 ambulatori covid che hanno effettuato 6.444 visite tra la metà di marzo e fine giugno 2020, associati a 27 USCA (Unità speciali di continuità assistenziale) e USCA CRA (attive in residenze sanitarie assistite); azioni realizzate grazie allo straordinario lavoro di 239 medici di medicina generale, continuità assistenziale e medici in formazione volontari”.
“In due mesi e mezzo – osserva Grassi – più di 7.000 persone hanno evitato il ricorso alle strutture di pronto soccorso (< 30%), con una contemporanea fortissima riduzione dei tempi di diagnosi, che sono passati da 6 a 1 giorno; le persone sono state subito terapizzate, il numero dei guariti sui casi totali a Reggio Emilia è risultato essere il secondo migliore in regione e l’indice di letalità nella nostra provincia è stato addirittura di tre punti inferiore alla media regionale. Inoltre, questi ambulatori Covid MMG hanno permesso di mantenere aperti gli studi di tutti i medici di famiglia per i casi non covid”.
“Ma anche al di là dell’emergenza, per ragioni sociali, di servizio alle persone, di migliore organizzazione dei sevizi, di contenimento delle ospedalizzazioni e, in definitiva, anche per ragioni economiche – prosegue Grassi, che è anche presidente regionale di Confcooperative Sanità – oggi c’è bisogno di una forte riorganizzazione del sistema di cura che faccia leva proprio sul potenziamento delle cure primarie territoriali. Dobbiamo infatti tener conto sia di problemi (il pensionamento di molti medici di base avvenuto negli ultimi anni, con carenze legate ad una mancata programmazione, le scarse reti tra strutture e professionisti della cura, i modesti investimenti tecnologici) che di nuove opportunità che si legano, ad esempio, agli investimenti previsti dal Pnrr e alla possibilità/necessità di orientare gli stessi investimenti sanitari regionali verso ambiti che non siano riconducibili esclusivamente alle strutture ospedaliere”.
Di questo, dunque, si parlerà venerdì pomeriggio in Confcooperative, in un evento che sarà aperto dal direttore dell’organizzazione provinciale, Giovanni Teneggi, e che festeggerà sobriamente i venticinque anni di attività della cooperativa Medicina Generale e passerà poi all’ascolto delle diverse esperienze di altre cooperative di Medici di Medicina Generale (attive a Como, Milano, Modena, Siena), del Consorzio nazionale sanità e ad un confronto sulle proposte della cooperativa reggiana cui parteciperanno il segretario generale nazionale della Federazione Italiana dei Medici di Medicina Generale (Fimmg), Silvestro Scotti, la vicepresidente della Regione Emilia-Romagna, Elly Schlein, e la direttrice generale dell’Ausl di Reggio Emilia, Cristina Marchesi.
Foto principale Pexels - Pixabay