Agricoltura di precisione, energia rinnovabile, lotta allo spreco attraverso il recupero dei sottoprodotti, packaging eco-sostenibili e trasporto ferroviario delle merci: sono queste le principali azioni di sostenibilità ambientale sulle quali Conserve Italia si è concentrata nel corso dell’ultimo anno, interventi rendicontati all’interno del Report di Sostenibilità 2021.
Osservando il trend degli ultimi cinque anni (2016-2020), emerge come il ricorso all’energia rinnovabile e autoprodotta con impianti di cogenerazione abbia portato ad una riduzione delle emissioni pari a 71.000 tonnellate di CO2, mentre per il trasporto ferroviario delle merci parliamo di oltre 15.000 tonnellate di CO2 annullate e 26.300 camion evitati sulle strade nel quinquennio. Ammontano invece a 250.000 le tonnellate di sottoprodotti di lavorazione recuperate dal 2016 evitando quindi la creazione di altrettanti rifiuti, mentre la plastica (PET) risparmiata negli ultimi cinque anni (a fronte di interventi iniziati nel 2011) ammonta a oltre 3.500 tonnellate.
“Quella di Conserve Italia è una filiera cooperativa 100% italiana e tre volte sostenibile: dal punto di vista economico, sociale e ambientale” ha detto Maurizio Gardini, presidente di Conserve Italia, intervenuto nei giorni scorsi a Bologna alla presentazione del Report del Gruppo cooperativo che detiene i marchi Valfrutta, Cirio, Yoga, Derby Blue e Jolly Colombani.
Giunto all’ottava edizione (la prima risale al 2004), il Report di Sostenibilità di Conserve Italia con le sue oltre 130 pagine rappresenta uno strumento fondamentale per comunicare agli stakeholders l’impegno quotidiano dell’Azienda nel raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 dell’ONU.
“Ai nostri soci agricoltori italiani che conferiscono frutta, pomodoro, legumi e cereali attraverso 40 cooperative agricole – ha spiegato Gardini – garantiamo ogni anno un adeguato reddito valorizzando le loro produzioni, in coerenza con la nostra mission cooperativa. E lo facciamo nel massimo rispetto dell’ambiente, impegnandoci a ridurre l’impatto delle produzioni in ogni fase del processo, dal campo allo stabilimento fino ai trasporti, alla logistica e al packaging, misurando gli interventi e certificandone la validità. Inoltre, siamo attenti a sostenere le comunità in cui siamo presenti, donando ogni anno centinaia di tonnellate di prodotti alimentari a enti caritatevoli per le famiglie bisognose e fornendo il nostro contributo economico ad iniziative di ricerca scientifica, promozione della pratica sportiva tra le giovani generazioni, sostegno alle realtà che si occupano di disabilità, indigenza e non autosufficienza”.
“Non c’è sostenibilità sociale e ambientale, senza adeguata sostenibilità economica” ha rimarcato il presidente di Conserve Italia. “Lavoriamo 580.000 tonnellate di materia prima e vendiamo i nostri prodotti in 80 Paesi in tutto il mondo con la forza dei nostri marchi, la competitività è un requisito fondamentale per poterci misurare su tutti i mercati. Pertanto, soprattutto in una fase così delicata come quella attuale caratterizzata da un generalizzato aumento dei costi produttivi, è necessario che venga garantita un’adeguata remunerazione lungo tutta la filiera, dove ogni componente è chiamato ad azioni di responsabilità dal momento che questi rincari non possono essere scaricati solamente sulla parte agricola e industriale”. “La strada futura della sostenibilità – ha concluso Gardini – non potrà prescindere dal riconoscimento del giusto valore dei nostri prodotti, nel pieno rispetto della base agricola che rappresentiamo e del lavoro di tutti i nostri oltre 3.000 collaboratori”.
Nel corso dell’ultimo anno, sono state cinque le principali azioni di sostenibilità ambientale promosse da Conserve Italia e riportate nel Report, come spiegato dal direttore generale Pier Paolo Rosetti.
- In quanto consorzio di cooperative agricole, Conserve Italia mette al centro della propria attenzione la riduzione dell’impatto ambientale nella fase agricola. Per questo ha portato avanti un progetto di agricoltura di precisione e quantificazione dell’impatto delle produzioni orticole, co-finanziato dalla Regione Emilia-Romagna e promosso in collaborazione con l’Università degli Studi di Milano e l’Università di Genova. “Promuoviamo tra i soci tecniche finalizzate a ottimizzare il consumo idrico e a ridurre il ricorso a fertilizzanti e agrofarmaci – ha sottolineato Rosetti -; per questo abbiamo sviluppato app per smartphone e sistemi di allerta personalizzati per gli agricoltori che li supportino nelle decisioni da prendere, così da razionalizzare gli interventi e contenere i costi. Inoltre, abbiamo avviato lo studio di ideotipi che ci aiutino a individuare le varietà orticole del futuro, capaci di tollerare meglio i cambiamenti climatici e di conseguenza salvaguardare al meglio la risorsa idrica”. “Infine – ha sottolineato Rosetti – a seguito della certificazione EPD Process (Environmental Product Declaration), abbiamo pubblicato 20 Dichiarazioni Ambientali per altrettanti nostri prodotti, così da conoscere la reale impronta lungo tutto il processo”.
- Da anni è costante l’impegno di Conserve Italia a produrre ricorrendo all’utilizzo di energia rinnovabile e all’autoproduzione energetica: “Utilizziamo la fonte eolica per coprire il fabbisogno energetico per la lavorazione di tutti i prodotti Valfrutta – ha spiegato Rosetti -: si tratta di circa 20.000.000 kWh di energia elettrica all’anno, per una mancata emissione di 8.000 tonnellate di CO2. Inoltre, gli stabilimenti dei succhi di frutta presenti in Romagna (Barbiano di Cotignola e Massa Lombarda) sono dotati di impianti di cogenerazione, così come nello stabilimento di pomodoro e vegetali a Pomposa di Codigoro (FE), dove è attivo anche un impianto a biogas alimentato con i residui della lavorazione e con il mais ceroso conferito dai soci. Nel complesso, l’energia elettrica autoprodotta da questi impianti ammonta a 32.150 MWh, pari al 40% del fabbisogno dell’Azienda”.
- La lotta allo spreco e il sostegno alla filiera dell’economia circolare rappresentano un asset fondamentale nelle politiche di sostenibilità ambientale del Gruppo cooperativo. “Valorizziamo i residui delle lavorazioni recuperando ogni anno 50.000 tonnellate di sottoprodotti – ha sottolineato Rosetti – che vengono destinate all’alimentazione zootecnica e alla produzione di energia. Questo è possibile con le buccette di pomodoro, con i residui di lavorazione di mais dolce, piselli, fagiolini, fagioli e legumi secchi, così come con i residui della frutta dove in particolare i noccioli di pesche, nettarine e albicocche vengono recuperati per la produzione di energia termica”.
- Negli ultimi anni l’impegno di Conserve Italia si è in particolare concentrato sull’impiego di packaging eco-sostenibili. “Dopo aver concluso un processo di progressiva riduzione del peso delle bottiglie di plastica dei succhi e delle scatole di pomodoro e vegetali, consentendoci un risparmio di 600 tonnellate di PET all’anno (solo per le bottiglie di plastica), abbiamo introdotto la bottiglia con il 50% di plastica riciclata per i succhi Yoga e Derby Blue e il brik Tetra Crystal con l’86% di materiale da fonti vegetali per i succhi Yoga, Valfrutta e Jolly Colombani (con un ulteriore risparmio di 780 tonnellate di PET all’anno). Ora stiamo lavorando per proporre con Valfrutta la polpa di pomodoro in Tetra Recart (che già vendiamo all’estero con il marchio Cirio) e la passata di pomodoro biologica in bottiglia di vetro riciclato. Abbiamo anche introdotto le cannucce di carta nei nostri brik e per il futuro intendiamo impegnarci per rendere ancora più sostenibili anche i packaging secondari, come i film estensibili per i pallet”.
- Il rispetto dell’ambiente per Conserve Italia passa infine dai trasporti sostenibili: “Il 22% dei nostri prodotti viene spedito via treno e da questo punto di vista siamo tra le aziende più performanti in Italia” ha puntualizzato Rosetti. “Nel corso del 2020 – ha concluso il direttore generale – abbiamo movimentato tramite trasporto ferroviario quasi 136.000 tonnellate di succhi di frutta, conserve di pomodoro e conserve di vegetali, in particolare verso il Sud Italia e verso i Paesi europei. Questa attività ci consente di ridurre di 3.000 tonnellate di CO2 certificate le nostre emissioni in atmosfera, evitando l’impiego di circa 5.500 camion sulla rete stradale e autostradale”.