“Reggio Emilia ha ripreso a crescere meglio e più di altri territori grazie al suo sistema di servizi, all’intraprendenza dei suoi imprenditori, ad una rete di istituzioni locali che hanno intrecciato agende e impegni, ma certamente ha reagito bene alla pandemia anche grazie al suo patrimonio cooperativo, al patto che lega le nostre imprese al territorio, ai fruitori dei servizi, a quelle tante risorse locali che le nostre cooperative sanno trasformare in eccellenze, contribuendo a generare quella distintività che diviene fattore attrattivo anche di altre risorse e investimenti”.
C’è uno scatto d’orgoglio in questo passaggio della relazione di Matteo Caramaschi, presidente di Confcooperative Reggio Emilia, all’assemblea annuale dell’organizzazione: è quello di una cooperazione che ha perso qualche impresa a livello regionale (come ha ricordato il direttore del Centro Studi di Unioncamere, Guido Caselli), ma che anche nel tempo della pandemia ha continuato a migliorare i livelli occupazionale e, oggi, rivendica nuove azioni pubbliche proprio a tutela del valore e della dignità del lavoro in cooperativa e, al tempo stesso, anche una reale co-progettazione delle azioni pubblico/privato sociale nel campo del welfare.
“Non è più possibile – ha detto il presidente Caramaschi – che, a partire dal pubblico, non sia riconosciuto neppure il valore degli aumenti contrattuali che riguardano i dipendenti delle cooperative”. “C’è un tema di sostenibilità dei servizi, di sostenibilità dell’impresa – ha proseguito Caramaschi – ma c’è anche un tema di salvaguardia della dignità del lavoro, di tutela e valorizzazione delle competenze che vengono messe in campo e di riconoscimento degli investimenti che le cooperative mettono in atto per la comunità”.
Una Confcooperative, quella reggiana che si è presentata all’assemblea annuale tenutasi al Polo Made di Scandiano, gestito dalla cooperativa sociale Base, che rappresenta un sistema con oltre 17.000 lavoratori e poco meno di 400 imprese (12 nate in tempo di Covid) “che hanno resistito alle fasi più dure della pandemia”, ha ricordato Caramaschi, e oggi “sono pronte a rilanciare lavoro e investimenti per il territorio e le sue comunità, a rinsaldare alleanze con le altre forze imprenditoriali, a nuovi progetti di sviluppo caratterizzati da una sostenibilità che riguarda la qualità del lavoro, la partecipazione delle persone, la democrazia economica, l’equità e la giustizia sociale”.
Una cooperazione, peraltro, che ha orientato lo sguardo alla lettura di scenari profondamente e rapidamente mutati con la pandemia, presentati in sede assembleare da Guido Caselli (direttore dell’Ufficio studi Unioncamere Emilia-Romagna) e Romano Prodi.
Molto ampia la relazione dell’ex presidente del Consiglio dei ministri e della Commissione europea, con particolari affondi proprio su un’Unione europea che si conferma gigante economico e, al tempo stesso, segnata dalla progressiva perdita di peso politico.
Abbiamo una produzione industriale – ha ricordato Prodi - molto più alta di quella degli Stati Uniti e a ridosso di quella della Cina (che ci ha superato proprio quest’anno) e l’effetto Covid ha generato quel Next Generation EU che, inaspettatamente, ha unito ancor di più, economicamente, un’Europa che ha saputo e sa riorganizzarsi; su tutto questo, però, pesano le divisioni politiche, e su questo piano l’Europa non si sta affatto riorganizzando e continua a perdere peso.
Un tema, quello delle divisioni, che schiaccia pesantemente anche il nostro Paese; stiamo crescendo molto bene e più di altri – ha detto Prodi – ma la nostra instabilità politica ha effetti drammatici sugli investimenti internazionali che, oggi, si orientano anche su Paesi europei che presentano un costo del lavoro più alto del nostro (Germania e Francia, tra questi, anche per effetto del rientro di capitali in precedenza investiti in Cina), ma presentano quella stabilità politica che garantisce continuità anche alle politiche economiche.
Nelle foto, alcuni scatti dall’assemblea tenutasi giovedì 2 dicembre al Polo Made di Scandiano. In gallery, anche l’arrivo dell’ex premier Romano Prodi accompagnato dal presidente di Confcooperative Reggio Emilia Matteo Caramaschi.