Coprob (Cooperativa Produttori Bieticoli), unico produttore nazionale di zucchero 100% italiano con sede a Minerbio (BO), chiude l’esercizio con un utile di 1,38 milioni di euro. Il 58° bilancio della Cooperativa, approvato dai Soci al termine di 6 assemblee separate, presenta un fatturato pari a 165 milioni di euro: un risultato decisamente positivo nonostante la pandemia e il prezzo dello zucchero ancora stagnante.
Il bilancio è completato da un consolidato del Gruppo Coprob, che include Italia Zuccheri Commerciale, con un fatturato pari a 215 milioni di euro e un utile netto di 2,1 milioni di euro.
Nel corso delle assemblee si è proceduto anche alla votazione per il rinnovo degli organi sociali della Cooperativa. Adesso si attende la nomina del Presidente e del nuovo direttivo da parte del Consiglio di Amministrazione che si riunirà il 16 luglio. Oltre ai dati di bilancio, le assemblee separate sono state l’occasione per illustrare le strategie che Coprob-Italia Zuccheri sta mettendo in campo per il futuro.
Nel corso dell’appuntamento, il presidente Claudio Gallerani ha lanciato la sottoscrizione di un “Patto dello zucchero europeo” attraverso il quale la Cooperativa intende fare da traino per una riforma del settore comunitario, al fine di trovare una nuova sostenibilità economica e ambientale compatibile con il cambiamento climatico e il necessario sostegno alla produzione di zucchero europeo.
La sfida per i prossimi tre anni di Coprob-Italia Zuccheri è la messa a terra della nuova bieticoltura, con la stessa passione e determinazione dimostrata fino ad oggi, in particolare mirata a completare la transizione SQNPI e bio. “Potersi fregiare del marchio ministeriale dell’Ape ci permetterà di avere quella distintività che supporta una equa valorizzazione del nostro zucchero 100% italiano, sempre nel segno di una produzione rispettosa dell’ambiente e delle persone” – afferma Claudio Gallerani, presidente di Coprob-Italia Zuccheri. “Una garanzia della qualità del nostro zucchero che proviene da filiera sostenibile a residuo zero, digitalizzata e quindi tracciata dal campo alla tavola, grazie anche ad una visione proiettata al futuro dei nostri soci agricoltori”.