La pandemia non sembra aver spento gli entusiasmi di chi sogna di fare impresa se si guarda al successo della VI edizione di Coop Up Bologna, percorso di formazione e incubazione d’impresa promosso da Confcooperative Bologna, Emil Banca e Kilowatt, che quest’anno ha visto ben 40 candidature, raggiungendo, nonostante il Covid, il più alto livello di partecipazione di sempre.
L’evento conclusivo si è tenuto nei giorni scorsi presso le Serre dei Giardini Margherita, sede della cooperativa Kilowatt.
I nove progetti d’impresa selezionati in questa edizione hanno avuto accesso al percorso formativo e d’accelerazione offerto da Coop Up: diversi i settori d’impresa degli startupper – tutti fra i 25 e i 35 anni – dallo sport alla cultura, dai servizi alla sostenibilità e tanti i temi oggetto di formazione nel corso degli appuntamenti che da febbraio si sono susseguiti. L’incontro conclusivo del percorso è stato occasione per gli aspiranti cooperatori di conoscersi personalmente, dopo gli incontri tenutisi online nel rispetto delle normative anti Covid. “Tenevamo a vedervi di persona e a dirvi che il percorso iniziato con Coop Up non finisce qui” spiega Giulia Candeloro che per Kilowatt fa gli onori di casa. “Qui c’è un ecosistema – sottolinea – che rimane presente per accompagnarvi anche nelle prossime tappe”.
A introdurre l’evento, sono le parole di Daniele Ravaglia, presidente di Confcooperative Bologna: “Sono tante le iniziative imprenditoriali che hanno mosso i primi passi grazie a Coop Up, da quando nel 2015 abbiamo dato avvio a questo progetto” ricorda. “Il fatto che anche in un periodo difficile come quello attuale, ci sia voglia di fare impresa scalda il cuore! Tanto più se le iniziative imprenditoriali provengono da giovani che intendono costituirsi in cooperativa” sottolinea Ravaglia, che prosegue interpretando i valori e il portato della cooperazione. “La cooperazione è la forma d’impresa più moderna, perché non tende al solo profitto, sa valorizzare le aspirazioni etiche, rispondendo alle esigenze che abbiamo come persone e come comunità, non solo come imprenditori. Per questo, lungi dall’essere antica o superata, la cooperazione sa parlare ai giovani e alle loro idealità, alla voglia di protagonismo”. “Non bisogna dimenticare – continua il presidente – che il successo, non solo economico, ma anche sociale della nostra Regione e della nostra città è legato anche alle cooperative, che per loro natura tendono a trattenere ricchezza sul territorio: le cooperative non delocalizzano perché sono incentrate sulle persone”.
A far seguito alle parole di Ravaglia, l’intervento di Vittoria San Pietro, responsabile di Mug, l’hub di Emil Banca per l’innovazione: “Tengo a dire che Emil Banca, partner di Coop Up, è disponibile per ascoltare i vostri progetti. Anche noi siamo una cooperativa e siamo attenti al tema dell’innovazione, in particolare sotto il profilo dell’impatto sociale generato dalle imprese. Proprio in questi giorni – continua la San Pietro – è in corso la call del nostro percorso denominato Battiti, a cui siamo lieti di invitarvi a partecipare”.
Ben distanziati, ma finalmente presenti nello stesso spazio fisico, i rappresentanti dei nove progetti cooperativi hanno concluso partecipando a MrWolf, format d’incubazione pensato perché gli startupper in tempi contingentati possano presentare le difficoltà incontrate nel proprio percorso agli esperti di sviluppo d’impresa selezionati da Confcooperative.
Gli aspiranti cooperatori hanno infine potuto presentare i propri progetti d’impresa, occasione per sperimentare in pubblico quello che in gergo viene chiamato “elevator pitch”, il sintetico discorso con cui gli startupper devono saper proporre il proprio progetto imprenditoriale.