Infrastrutture, giovani e ruolo fondamentale del mondo cooperativo. Sono stati questi i principali temi affrontati da Francesco Milza, presidente di Confcooperative Emilia Romagna, in occasione dell’evento “Glocal Economic Forum” tenutosi online giovedì 20 maggio e organizzato da ESG89 e incentrato sull’Emilia-Romagna, regione da anni considerata come il benchmark economico italiano.
Molti gli ospiti intervenuti, tra i quali il presidente della Regione Stefano Bonaccini e gli assessori Vincenzo Colla (Sviluppo economico) e Alessio Mammi (Agricoltura).
“Nella nostra regione la cooperazione riveste un ruolo fondamentale, in quanto è vivo il principio del bisogno e dell’aiuto reciproco in un contesto territoriale che aiuta la diffusione di questo modello di impresa” ha spiegato Milza. “I cooperatori si uniscono per trovare risposte a un problema e poi decidono di proseguire insieme il proprio cammino con un’unica visione condivisa”.
Milza si è soffermato anche sull’obiettivo di sostenere e aiutare le diverse startup di giovani imprenditori che stanno nascendo sul territorio.
“Da qualche anno abbiamo calato nei territori della nostra regione il progetto nazionale CoopUp che vuole essere un sostegno e un accompagnamento a chi decide di entrare a fare parte del mondo cooperativo e ha un’idea che può trasformarsi in impresa. Abbiamo avuto diverse soddisfazioni in merito. Dobbiamo continuare a lavorare e insistere sui temi particolarmente sensibili per i più giovani, così da intercettare le loro esigenze, sapendo quanta attenzione e importanza assegnano a temi propri del mondo cooperativo come l’inclusione, la democrazia economica, la solidarietà”.
In apertura di dibattito, Milza aveva condiviso le richieste di Bonaccini al premier Mario Draghi in merito a un intervento deciso nel settore delle infrastrutture.
“È una richiesta necessaria, in quanto il tema delle infrastrutture è strategico sia per la regione che per l’intera nazione. Paghiamo duramente troppe carenze infrastrutturali soprattutto nel confronto anche con altri paesi come ad esempio la Spagna. Ma non dimentichiamo anche le infrastrutture immateriali che devono consentire a tutti i territori di compiere quella transizione digitale ormai sempre più irrinunciabile”.