Anche le imprese emiliano-romagnole della pesca avranno un proprio Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS). È questo uno dei primi obiettivi raggiunti dal neonato Organismo Paritetico Regionale Emilia-Romagna Pesca (OPRER Pesca), il primo di questo genere in Italia, costituito nell’agosto scorso in virtù di un accordo tra le associazioni regionali del settore (Confcooperative FedAgriPesca Emilia Romagna, Legacoop Agroalimentare Pesca Nord Italia, Agci/Agrital Emilia-Romagna, Federpesca) e i sindacati di categoria (Flai/Cgil, Fai/Cisl, Uila Pesca).
Il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza, per la prima volta in tutta Italia, sarà a disposizione delle imprese di pesca e acquacoltura dell’Emilia-Romagna, dopo il completamento del percorso formativo, in svolgimento presso il Museo della Marineria di Cesenatico. Il corso vede la partecipazione di circa 15 persone, tra titolari e sostituti, che potranno assumere il ruolo di RLS territoriali presso tutte le marinerie della regione (da Goro a Cattolica), per rappresentare i lavoratori del comparto ittico e supportare le cooperative e le imprese associate nelle attività tese al miglioramento delle condizioni di sicurezza sul lavoro.
Quello del pescatore è notoriamente uno dei lavori più pericolosi al mondo, soprattutto per la gravità degli incidenti e delle conseguenze sugli infortunati. Il motivo è da ricercarsi nella peculiarità del luogo di lavoro, instabile e sottoposto alle avversità atmosferiche, nei ritmi di lavoro serrati, che si devono concentrare nelle giornate in cui vincoli normativi e le condizioni meteomarine consentono di pescare, che diventano sempre meno nonché nelle attrezzature di lavoro e nel rischio di caduta in mare, che non perdonano le disattenzioni, i fattori di fatica o la stanchezza.
Tuttavia, negli ultimi anni il settore in Emilia-Romagna ha registrato un innalzamento dei livelli di attenzione in materia di sicurezza sul lavoro, sebbene in Italia siano vigenti normative obsolete e inadeguate all’evoluzione dell’attività a bordo che necessitano di essere aggiornate. Grazie alle azioni congiunte di associazioni imprenditoriali, sindacati ed organi di controllo, si è elevata la cultura del lavoro in sicurezza tra tutti i pescatori, sia dipendenti che armatori. Ora, infatti, è assodato che si debbano frequentare corsi di formazione sulla salute e sicurezza nonché l’utilizzo permanente dei cosiddetti dispositivi di protezione individuale (stivali, guanti, indumenti adatti, …).
L’attivazione della figura professionale del Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza, dopo oltre vent’anni dall’entrata in vigore della normativa vigente nel settore in materia di salute e sicurezza dei lavoratori imbarcati, completa e rende esaustivo l’organigramma della sicurezza e l’impegno a carico delle imprese nel settore pesca e dell’acquacoltura in Emilia-Romagna, in più occasioni fortemente richiesta e sollecitata anche dagli organi di vigilanza e controllo (ASL, Capitanerie di Porto) e che, attraverso l’Organismo Paritetico, consente di presidiare, governare e gestire adeguatamente gli adempimenti ed i compiti previsti da questa figura.