Dopo le assemblee territoriali che si sono svolte il 5, 6 e 7 maggio, si è tenuta oggi, sempre in teleconferenza, l’assemblea ordinaria dei soci di Cooperfidi Italia con all'ordine del giorno il bilancio dell'esercizio 2020.
Le assemblee territoriali, presiedute dal vice presidente Emanuel Danieli (Area Centro-Sud) e dai consiglieri Francesco Abbà (Area Nord), Andrea Passoni (Area Centro-Nord), Pierlorenzo Rossi (Emilia-Romagna, che è anche direttore di Confcooperative Emilia Romagna) e Caterina Salvia (Area Sud) sono state molto partecipate e hanno permesso alla Società di avvicinare le decisioni alle esigenze dei soci delle varie aree del Paese.
Il bilancio, approvato all’unanimità dai delegati espressione di una base sociale composta da 6.944 soci, evidenzia la crescita delle commissioni nette di garanzia (+11% rispetto al 2019), il miglioramento del risultato della gestione corrente (+ €71.000) ma un risultato d'esercizio negativo per € 1.079.689 a causa della flessione rispetto al 2019 del contributo positivo della gestione finanziaria (complessivamente pari a € 826.000) e dei maggiori accantonamenti operati a presidio dei rischi su crediti (€ 390.000).
Il numero delle operazioni garantite ha raggiunto quota 602 (+6% rispetto al 2019), i volumi garantiti € 54,7 milioni (+11%) e lo stock delle garanzie in essere 132,5 milioni (+16%).
Cooperfidi Italia si conferma come il Confidi dell'Economia Sociale: il 47% delle garanzie sono state infatti emesse verso realtà del Terzo Settore, seguono i settori Produzione/Servizi (40%) e Primario (13%). In termini territoriali la crescita si è concentrata in Emilia-Romagna grazie alla disponibilità di specifici prodotti, sostenuti da risorse pubbliche veicolate, per esplicita scelta della Regione, attraverso il sistema dei Confidi. Le altre aree hanno, invece, risentito dello "spiazzamento" derivante dall’accesso diretto del sistema bancario alla garanzia pubblica offerta dal Fondo Centrale di Garanzia.
“Una crescita rilevante – commenta il presidente di Cooperfidi Italia Mauro Frangi – soprattutto perché realizzata in controtendenza rispetto al sistema della garanzia mutualistica nel suo complesso, che ormai da alcuni anni vede ridursi i suoi volumi, ma ancor più perché conseguita nell’anno dell’espansione senza precedenti della garanzia pubblica dei crediti bancari, con l’attività del Fondo Centrale di Garanzia che, in soli otto mesi, ha rilasciato garanzie per € 105,9 miliardi a fronte di un importo complessivo, nel periodo 2000-2019, di 97 miliardi, garanzie fruite direttamente per il 97% dal sistema bancario”.
Nonostante la perdita conseguita, Cooperfidi Italia si consolida e si conferma come un confidi solido, patrimonializzato e con un ottimo grado di copertura del credito deteriorato.
Il Total Capital Ratio (Totale fondi propri/Attività di rischio ponderate) si attesta al 22,29% a fronte di una copertura del credito deteriorato che sale al 75,6%, e soprattutto un rapporto tra crediti deteriorati netti e patrimonio (Texas ratio) che si riduce ulteriormente sino al 26,5%. Perfomance che collocano Cooperfidi Italia ben al di sopra della media dei Confidi Vigilati dalla Banca d'Italia.
“Quello del 2020 è il bilancio di un anno straordinariamente difficile – conclude il Presidente di Cooperfidi Italia Mauro Frangi – L’anno della pandemia e della più grande recessione mai vista in tempo di pace. L’anno della garanzia pubblica gratuita ed illimitata. Cooperfidi Italia lo ha affrontato cercando di accrescere ulteriormente la sua vicinanza alle imprese socie e ai loro bisogni, attraverso l’utilizzo delle tecnologie digitali, il lavoro agile e a distanza dei propri operatori, l’efficientamento dei processi di gestione. La crescita dei volumi, anche in un anno come il 2020, testimonia la bontà della strada intrapresa e delle scelte compiute. Il bilancio 2020 ci restituisce una società solida, ben patrimonializzata, con un grado di copertura del credito deteriorato superiore alla media dei confidi vigilati dalla Banca d'Italia. Il 2021 si è aperto nel segno dell’incertezza. Cooperfidi Italia lo affronterà forte delle condizioni necessarie a supportare le imprese cooperative e le realtà del Terzo Settore nella difficile stagione della ripartenza; continuando ad offrire all’economia mutualistica e sociale del Paese il supporto di un intermediario finanziario specializzato, solido e competente, capace di contribuire ad accorciare la distanza tra le imprese e le risorse finanziarie necessarie al loro sviluppo”.