Per rendere effettiva la nostra disponibilità a collaborare all’implementazione del piano vaccinale, che abbiamo confermato con la segnalazione di luoghi e strutture diffusi capillarmente sul territorio e anche di alcuni siti strategici, servono quantità rilevanti di vaccino e l’adozione, da parte del governo, di una logica di garanzia e di coordinamento a livello centrale. A dirlo - nel corso dell’incontro con il ministro del Lavoro e delle politiche sociali, Andrea Orlando, il ministro della Salute, Roberto Speranza, e un rappresentante della Struttura di supporto alle attività del Commissario straordinario per l'emergenza COVID19 - è Mauro Lusetti, presidente dell’Alleanza delle Cooperative, insieme ai copresidenti Maurizio Gardini e Giovanni Schiavone.
Riguardo all’aggiornamento del Protocollo sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, ricordando che l’impostazione accolta al termine del precedente incontro è stata quella di una “manutenzione ordinaria” del documento, l’Alleanza delle Cooperative ha proposto alcuni interventi su punti specifici, quali la necessità di rinforzare l’informazione sull’importanza della vaccinazione, di chiarire meglio i termini di proroga delle attività di formazione, di coordinare le indicazioni del Protocollo sui tempi di reintegro del lavoratore dopo infezione da Covid con un rinvio alle norme vigenti, di prevedere una specifica sezione che definisca criteri e modalità minimi per garantire la sicurezza degli spazi che l’azienda potrà mettere a disposizione per la campagna vaccinale nei luoghi di lavoro.
“In merito alle vaccinazioni - hanno sottolineato Lusetti, Gardini e Schiavone - dobbiamo segnalare la difficoltà di molte nostre cooperative, che, pur coinvolte in attività annoverate tra i servizi ritenuti essenziali e considerate ad alto rischio di esposizione, hanno visto i propri lavoratori esclusi dal piano vaccinale. Quando si avrà la possibilità di vaccinare anche i lavoratori nei luoghi di lavoro, dovremo dare priorità a quei lavoratori che, per tipologia di attività, risultano maggiormente esposti ad un rischio di contagio e di eventuale trasmissione in caso di positività non manifesta”.
Un elemento di preoccupazione segnalato dall’Alleanza delle Cooperative, è che, anche alla luce delle informazioni diffuse nell’arco delle ultime settimane, tra i lavoratori si sta affermando una differente opinione sui livelli di efficacia dei diversi vaccini, aumentando la percentuale di persone indecise che spesso si rifiutano di vaccinarsi quando chiamate all’obbligo. “Per questo - concludono - chiediamo di nuovo che la vaccinazione non sia un’opzione, ma un obbligo per i lavoratori: se non per tutti, almeno per le categorie che noi consideriamo più sensibili. Poiché riteniamo la salute pubblica come il bene primario, pensiamo che le imprese non possano essere lasciate sole nella gestione di questo problema, per una questione di giustizia e di equità nei confronti di tutte quelle persone che decidono di vaccinarsi per puro senso civico e di responsabilità”.
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