RECOVERY PLAN, NO ALL’IMPOSTAZIONE STATALISTA

RECOVERY PLAN, NO ALL’IMPOSTAZIONE STATALISTA

L’Alleanza Cooperative incontra il Governo e propone 7 progetti pilota per la ripartenza del Paese.

domenica 24 gennaio 2021

L’allocazione dei fondi Next Generation EU sugli assi strategici è sostanzialmente coerente, ma è indispensabile impiegare le risorse con una strategia dallo sguardo lungo e con efficienza. Ora occorre una governance del Piano, che strutturi i rapporti tra ministeri e livelli istituzionali (sul modello CIPE), e l’interlocuzione tra pubblica amministrazione e forze economiche e sociali. I progetti riusciranno solo se realizzati in partnership pubblico/privato L’impostazione statalista non consentirebbe di raggiungere obiettivi.  

A dirlo è Mauro Lusetti, Presidente dell’Alleanza delle Cooperative, anche a nome dei Copresidenti Maurizio Gardini e Giovanni Schiavone, in occasione dell’incontro con il Governo sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

Rispetto al Piano, il Presidente dell’Alleanza ha richiamato, a fronte dell’impatto violento della crisi sul sistema produttivo e sulla struttura del lavoro del Paese, la necessità di inserire fra i criteri cruciali il più alto livello di assorbimento della forza lavoro, ampliando l’allocazione di risorse nella filiera istruzione, ricerca, inserimento nel mercato del lavoro. Altro elemento sensibile, il recupero di investimenti in salute pubblica e welfare, per fronteggiare ogni evenienza futura. Occorre poi condividere una visione di politica industriale basata su digitale, green ed economia circolare, e garantire che gli investimenti in energia e infrastrutture coinvolgano tutte le imprese, e non solo grandi players.

Al di là dei rilievi sull’allocazione delle risorse, è cruciale, a giudizio dell’Alleanza, il tema di una governance strutturata del Piano. “Non è pensabile - sottolinea Lusetti - che la gestione di lungo corso prosegua al di fuori di precisi meccanismi e procedure istituzionali di partecipazione democratica e dialogo costruttivo fra i legittimi interessi del Paese e le parti sociali. Occorre allargare le scelte condivise sul PNRR, ispirandolo ad una logica complessiva di sviluppo, e dare risposta all’esigenza di una riforma del sistema fiscale italiano, di uno scatto di efficienza della PA e di superamento della rigida contrapposizione tra Stato e mercato. Siamo a uno sforzo inedito di politica economica: tutta la classe dirigente del Paese deve essere chiamata ad assumere una responsabilità condivisa rispetto alle generazioni future”.

“Noi vogliamo essere di aiuto e poter partecipare e concorrere alla soluzione dei problemi italiani”, afferma Lusetti, ricordando che fin da marzo l’Alleanza delle Cooperative ha elaborato una piattaforma di analisi e proposte, un Piano nazionale della sostenibilità presentato a Governo, istituzioni e forze politiche. Negli ultimi mesi, in coerenza con le sei missioni strategiche e le linee guida italiane del PNRR, il sistema cooperativo ha predisposto 40 progetti, e avanza 7 “progetti pilota” che per organicità, argomento e tempestività possono essere i più utili al Paese in questo momento. “Sono il prodotto delle nostre esperienze accumulate in questi anni - sottolinea Lusetti - ma declinate per l’interesse generale e per l’impatto che possono avere per la ripresa in una direzione nuova, per un’economia e una società più eque, sostenibili, giuste”.

 

I 7 PROGETTI PILOTA

Mutualità digitale - Costituzione di piattaforme digitali a proprietà cooperativa per offrire ai soci beni proprietà dei dati e servizi a condizioni più vantaggiose di quelle di mercato.

Comunità energetiche e autoconsumo - Contribuire al potenziamento infrastrutturale delle aree marginali con la costituzione di comunità energetiche cooperative.

Economia circolare e bioeconomia - Valorizzazione dei residui produttivi (tra cui residui agricoli e della pesca e residui di demolizione) e promozione prodotti bio-based e bioenergie

Digitalizzazione dei Beni Culturali - Creare valore lungo tutta la filiera che porta alla tutela e alla fruizione del bene ed oltre, fino alla produzione artistica e creativa innovativa.

Città accessibili: abitare, cura e cultura - Promuovere l’incremento di edilizia residenziale sociale con forme digitali di servizi di assistenza e cura alla persona e hub culturali e creativi.

Potenziamento offerta e domanda dei servizi per linfanzia – Collegare il sostegno garantito dal bonus alle famiglie per l’accesso ai nidi e ai servizi educativi alla spesa in servizi erogati da imprese sociali e cooperative sociali.

Salute di comunità: - Costruire un percorso unitario che parta dai medici di base e si articoli lungo tutta la filiera dell’assistenza sanitaria e sociale territoriale, basata su tecnologie e forme di finanziamento, pubbliche ed individuali.