Il Tavolo Regionale dell’Imprenditoria raggruppa 14 associazioni appartenenti a diversi settori produttivi e dei servizi quali: agricoltura, industria, servizi, artigianato, cooperazione, commercio e turismo, che rappresentano l’80% delle imprese attive (400mila) sul territorio dell’Emilia-Romagna, con oltre 1.800.000 addetti, pari al 70% di quelli totali.
È un coordinamento autonomo e volontario, costituito già nel 1995 e funzionante sulla base di un gentlemen agreement, al fine di sintetizzare e meglio rappresentare in forma unitaria le istanze del mondo imprenditoriale nei confronti dei diversi interlocutori istituzionali a partire dall’Ente Regione.
Attualmente il coordinatore del Tavolo Regionale Imprenditoria è Francesco Milza, presidente Confcooperative Emilia Romagna.
Il Tavolo auspica che con la prossima Legislatura Regionale si apra una stagione politica ed istituzionale contrassegnata dall’impegno volto a perseguire gli obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile (Agenda 2030 dell’ONU) ed a completare la transizione ecologica e digitale del sistema regionale verso l’economia sociale e della conoscenza e l’approdo ad un nuovo modello di sviluppo.
Occorre mettere al centro del programma di governo l’impresa e il lavoro, le persone e con esse la conoscenza e il saper fare, perché la crescita economica è precondizione necessaria alla realizzazione delle diverse politiche pubbliche di sviluppo, avendo consapevolezza che senza di essa e in mancanza della piena occupazione non può esserci benessere, equità sociale e miglioramento della qualità della vita per i cittadini. Per questo il Tavolo propone dieci priorità.
- Governance e principio di sussidiarietà
Mettere in pratica la sussidiarietà quale principio regolatore del rapporto tra pubblico e privato, adottando un sistema di governance partecipativo e di programmazione condivisa del sistema regionale che valorizzi il ruolo delle formazioni sociali intermedie a cominciare dalle Associazioni di rappresentanza imprenditoriale.
- Prevenzione per la sicurezza e la tutela del territorio
La funzione di prevenzione del dissesto idrogeologico con interventi di difesa del suolo e della costa e di messa in sicurezza del territorio deve essere tra le priorità delle politiche della Regione, con un Piano di investimenti strutturali di lungo periodo che intervenga prendendo atto delle modifiche della morfologia subìte dal territorio in forza degli eventi catastrofici degli ultimi anni causati dal cambiamento climatico.
La pianificazione del territorio e la regolamentazione edilizia devono essere guidate da strategie che minimizzino il rischio di calamità, contemperando interessi economici e difesa del suolo.
- Infrastrutture, logistica e mobilità
Il tema delle infrastrutture, a partire dai poli fieristici per proseguire con il sistema aeroportuale, deve essere riordinato per ritrovare una sua collocazione strategica in una dimensione capace di rapportarsi con ambiti che superino i confini provinciali o regionali. Alcuni fra i principali assi viari, da tempo programmati, devono trovare, nella prossima legislatura, il loro definitivo completamento al fine di meglio collegare la nostra regione con il resto d’Italia e d’Europa e mettere in circolo risorse per nuovi investimenti, facendo anche leva sulla “Zona Logistica Semplificata”, per rafforzare la competitività di un'economia fatta di grandi, piccole, medie e microimprese.
Nel trasporto pubblico locale le imprese private devono essere accreditate in maniera definitiva nella gestione del sistema di mobilità, definendo con chiarezza il loro ruolo nel futuro della costituenda holding regionale e nelle sue declinazioni operative territoriali.
- Ricerca e innovazione
Introdurre misure a supporto dello sviluppo, della ricerca e dell’innovazione, della trasformazione digitale e della transizione ecologica che tengano anche conto delle peculiarità imprenditoriali della piccola e media impresa. È indispensabile favorire la partecipazione delle imprese alle Comunità Energetiche, lo sviluppo di piccoli impianti per la produzione di energie da fonti rinnovabili.
L'insediamento al Tecnopolo di Bologna di realtà come il Centro del supercalcolo, il Centro europeo della meteorologia e in futuro l'Università dell’ONU, rappresenta una grande opportunità di innovazione alla quale bisogna favorire il più ampio accesso dell’intero sistema imprenditoriale
- Internazionalizzazione e attrattività
Sul versante dell’internazionalizzazione la Regione deve continuare ad accompagnare, percorsi di internazionalizzazione per portare il “made in Emilia-Romagna” in Europa e nel mondo e per avvicinare gli operatori stranieri al nostro Paese e alla nostra regione, anche attraverso il digital export e le misure di attrattività territoriale.
- Accesso al credito
Continuare a favorire l’accesso al credito - con procedure semplificate specialmente per le MPMI - tramite il sostegno al sistema dei Consorzi di garanzia fidi, in particolare allo scopo di agevolare gli investimenti produttivi delle imprese.
- Semplificazione amministrativa
Realizzare il processo di semplificazione già pianificato per ridurre la burocrazia e innovare la Pubblica Amministrazione, allo scopo di aumentare la competitività del sistema regionale nel suo complesso. Per questo occorrono non soltanto misure di alleggerimento procedimentale di natura sia legislativa, sia amministrativa, ma soprattutto un intervento di sviluppo organizzativo che assicuri migliori performance e omogeneità nei rendimenti della macchina pubblica attraverso la professionalizzazione delle risorse umane, l’innalzamento delle competenze tecniche e la sua trasformazione digitale.
- Formazione e lavoro
Occorre orientare le politiche attive del lavoro alla formazione continua e permanente per rispondere alle sfide della transizione ecologica, della trasformazione digitale e dell’avvento dell’intelligenza artificiale e promuovere percorsi di autoimprenditorialità, incentivando in particolare l’imprenditoria femminile e giovanile, la trasmissione d’impresa e i percorsi di Workers Buyout (WBO).
Nel contesto di competizione internazionale vi è poi la necessità dell’Emilia-Romagna di attrarre talenti (e trattenere quelli “locali”) senza per questo trascurare quindi
Per quanto concerne la carenza di manodopera specializzata e non solo, attraverso programmi di formazione professionale e civico-linguistica realizzati nei Paesi di origine integrati con azioni di supporto per l’inserimento abitativo, logistico e sociale oltre che lavorativo.
- Legalità e sicurezza
Occorre perseverare nel diffondere la cultura della legalità per contrastare e prevenire fenomeni come l’abusivismo, il caporalato, gli appalti illeciti e le infiltrazioni della criminalità organizzata sul mercato, disincentivando gli appalti pubblici al massimo ribasso. Inoltre, è cruciale mantenere e rafforzare dove necessario la sicurezza urbana, la fruibilità e l’accessibilità dei centri storici e quella delle aree produttive attraverso misure mirate e finanziamenti specifici.
- Sanità, welfare, abitare
La sanità, con una quota pari al 70%, rappresenta la prima voce di spesa del bilancio regionale ed esorta tutti gli attori coinvolti ad una riflessione approfondita sulla tenuta del sistema, messa seriamente in discussione negli ultimi anni dalle difficoltà di garantirne la sostenibilità finanziaria. La riforma del sistema non è più rinviabile. La sfida principale è quella di ridefinire il concetto di Welfare di comunità e rafforzare la medicina territoriale per affrontare i bisogni sociali e sanitari delle comunità grandi e piccole, specialmente alla luce dell'esperienza della pandemia.
Occorre inoltre affrontare il tema dell’accesso alla casa secondo un approccio a tutto tondo allargato ai servizi all’abitare e al welfare abitativo nell’ottica della promozione di “città più giuste e inclusive” in cui le politiche abitative siano maggiormente connesse a quelle urbanistiche e di programmazione territoriale e facciano leva anche sugli strumenti propri alla rigenerazione urbana, ciò al fine di fornire una risposta adeguata e attrattiva ad una nuova ed emergente domanda abitativa sociale (lavoratori, studenti e talenti, anziani).
Nella foto, un recente evento in Regione con l’intervento di Francesco Milza in qualità di coordinatore Tavolo Regionale Imprenditoria.