“L’Economia Sociale sia al centro delle agende politiche dei candidati alla presidenza di Regione”. È l’appello che arriva dal presidente di Confcooperative Emilia Romagna, Francesco Milza, che interviene ai microfoni di Teleromagna e anche sul quotidiano Libertà di Piacenza nel dibattito sulle elezioni regionali. “Constatiamo la qualità delle candidature espresse dagli schieramenti” sottolinea Milza riferendosi alle candidature del sindaco di Ravenna Michele De Pascale per il centrosinistra e della preside Elena Ugolini per il centrodestra, “e riteniamo anche positivo il riscontro sui temi che sono emersi in questa prima fase di campagna elettorale. Ci sono le condizioni per affrontare una campagna elettorale non ideologizzata e che prevede un confronto sui contenuti”.
Tra le priorità indicate dal presidente regionale di Confcooperative, c’è l’attenzione all’Economia Sociale che – sottolinea Milza – “non è appena un settore dell’economia, bensì rappresenta un diverso approccio allo sviluppo della nostra società”. Come ricordato di recente da Unioncamere Emilia-Romagna, l’arcipelago dell’Economia Sociale (rappresentato principalmente dalla cooperazione, quindi da associazioni, imprese sociali, enti del Terzo settore, fondazioni, società benefit) rappresenta l’8,5% delle imprese regionali, incide per quasi il 15% sul totale degli addetti e per il 7% sul valore aggiunto. “Parliamo – spiega Milza - di un insieme di realtà accomunate da un principio fondativo che non risiede nella massimizzazione del profitto e nella remunerazione del capitale per pochi, bensì nella reciprocità e nella creazione di valore per tanti, a partire dalle comunità e dai territori in cui si opera. L’Economia Sociale si concretizza nella capacità di imprese, associazioni e fondazioni di generare ricchezza e redistribuirla ai più, non nella possibilità di estrarre risorse riservate solo ad alcuni”.
“Questo tema è stato al centro del nostro dibattito assembleare e riguarda tutta la cooperazione, da quella agricola a quella di produzione e lavoro fino al socio-assistenziale – conclude Milza -. Siamo convinti che la promozione di un modello di impresa non utilitaristica e non estrattiva, capace di redistribuire ricchezza, ridurre le diseguaglianze e favorire lo sviluppo dei territori, debba entrare tra le priorità delle politiche regionali. La stessa UE ha chiesto a tutti gli Stati membri di dotarsi di un piano di attuazione per l’Economia Sociale, per questo auspichiamo che il prossimo Governo centrale metta al centro della sua azione la valorizzazione dell’Economia Sociale”.