LA BUSSOLA DELL’ECONOMIA SOCIALE

LA BUSSOLA DELL’ECONOMIA SOCIALE

La lettera del presidente Francesco Milza al Corriere di Bologna in occasione della campagna elettorale per le elezioni regionali.

lunedì 19 agosto 2024

Pubblichiamo di seguito la lettera del presidente di Confcooperative Emilia Romagna Francesco Milza al Corriere di Bologna (inserto del Corriere della Sera), uscita nell’edizione di giovedì 15 agosto 2024.

 

Gentile Direttore,

leggendo le cronache politiche emerge chiaramente come la corsa per il rinnovo della Presidenza della Giunta e dell’Assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna sia già a tutti gli effetti iniziata, anche se ancora non conosciamo con sufficiente certezza la data esatta del voto. Al di là delle legittime e inevitabili diatribe tra i due candidati attualmente in campo, e tra le rispettive coalizioni a sostegno, sono convinto che in questa occasione ci siano tutti i presupposti affinché si possa svolgere una campagna elettorale sui contenuti, stando sul merito delle analisi e delle proposte. Una campagna elettorale che – è questo l’auspicio mio personale e dell’Organizzazione che rappresento - lasci uno spazio marginale alle polemiche pretestuose e ideologiche, confidando che nessuno scelga l’improvvida via dell’attacco personale. La contesa, insomma, è tra due avversari politici, non certo tra due nemici, e questo è bene che ce lo ricorderemo anche nelle settimane più “calde” che ci attendono in autunno.

Per quanto riguarda i temi della campagna elettorale, mi auguro che il ruolo dell’Economia Sociale in questa regione, le sue prospettive e le potenzialità ancora inespresse, rappresentino davvero una delle priorità al centro delle agende politiche. L’Economia Sociale infatti non è appena un settore dell’economia, bensì rappresenta un diverso approccio allo sviluppo della nostra società. Come ci ha ricordato di recente Unioncamere Emilia-Romagna, l’arcipelago dell’Economia Sociale (rappresentato principalmente dalla cooperazione, quindi da associazioni, imprese sociali, enti del Terzo settore, fondazioni, società benefit) rappresenta l’8,5% delle imprese regionali, incide per quasi il 15% sul totale degli addetti e per il 7% sul valore aggiunto. Parliamo di un insieme di realtà accomunate da un principio fondativo che non risiede nella massimizzazione del profitto e nella remunerazione del capitale per pochi, bensì nella reciprocità e nella creazione di valore per tanti, a partire dalle comunità e dai territori in cui si opera. L’Economia Sociale si concretizza nella capacità di imprese, associazioni e fondazioni di generare ricchezza e redistribuirla ai più, non nella possibilità di estrarre risorse riservate solo ad alcuni. L’Economia Sociale è quindi uno strumento per la riduzione delle diseguaglianze; mette davvero al centro la persona perché si fonda su valori quali l’inclusione, la mutualità, la partecipazione, il lavoro di qualità e la sostenibilità sociale e ambientale, tutti requisiti che trovano la massima espressione nell’impresa cooperativa.

Nel progettare il welfare del futuro, nell’accompagnare le imprese manifatturiere, dei servizi e del sistema agroalimentare lungo le transizioni (digitale, tecnologica, ambientale…), nel governare una sanità che auspichiamo sempre più territoriale e domiciliare, nell’immaginare politiche abitative al servizio di giovani e famiglie, ecco in tutto questo occorre una bussola che indichi la rotta. E credo che l’Economia Sociale possa rappresentare questa bussola, o almeno buona parte di essa.

In attesa che il Governo definisca un Action Plan sull’Economia Sociale come richiesto dall’Unione Europea, e che il Parlamento approvi una legge quadro per definirne il perimetro, anche l’Emilia-Romagna può e deve fare la propria parte mettendo a sistema quanto già fatto e promuovendo un percorso in linea con gli obiettivi europei.

 

Francesco Milza

Presidente Confcooperative Emilia Romagna