“L’Economia Sociale deve rappresentare per i nostri governanti a tutti i livelli la nuova frontiera per un modello economico sostenibile e inclusivo, che non lasci indietro nessuno. E in questo ambito, la cooperazione – che gioca un ruolo da protagonista - può incrementare ulteriormente il suo contributo in termini di promozione di sviluppo sostenibile, riduzione delle povertà e delle diseguaglianze”.
Parola del presidente di Confcooperative Emilia Romagna Francesco Milza, che in un’intervista a Cuore Economico affronta le principali sfide dell’Economia Sociale e il ruolo della cooperazione, indicando anche le priorità a cui dare risposte.
Sui motivi che spingono l’Organizzazione a tutti i livelli a chiedere maggiore impegno sull’Economia Sociale, a partire dall’adozione dell’Action Plan italiano da parte del Governo, Milza così risponde. “Siamo nel pieno di transizioni che devono essere affrontate senza che nessuno rimanga indietro, senza che la speculazione a tutti i livelli estragga ricchezze a vantaggio di pochi come purtroppo spesso è accaduto negli ultimi anni. La transizione digitale, la transizione ecologica, le sfide dell’Intelligenza Artificiale, il cambiamento demografico che sta interessando il nostro Paese con il progressivo invecchiamento, le nuove frontiere della ricerca tecnologica, lo spopolamento con il rischio di abbandono delle aree interne: tutto questo non può essere lasciato ad esclusivo appannaggio né del modello capitalistico, finalizzato alla sola massimizzazione dei profitti laddove possono verificarsi (dove non c’è prospettiva, il capitale abbandona il campo), né ad una logica statalista e assistenzialista che vede solo l’intervento pubblico come risolutivo, una visione questa totalmente anacronistica. Più Economia Sociale, quindi più cooperazione, significa una maggiore possibilità di governare questi processi in maniera democratica e inclusiva”.