(ANSA) Prima la siccità, nella penisola iberica e in Piemonte in particolare coi fiumi in secca e le crepe nella terra, poi l'alluvione in Emilia-Romagna, argini saltati e fiumi che rompono l'asfalto, campi allagati, alberi che galleggiano, frane. I campi agricoli sono sommersi e i prezzi di frutta e verdura oscillano vistosamente e presto si dovrà fare i conti con la carenza delle produzioni. "Il mercato dell'ortofrutta è governato dai listini che riflettono la domanda e l'offerta aggiornati ogni settimana. Sono infatti meno incisivi rispetto ad altre produzioni agroalimentari i contratti di filiera o quelli a medio termine. La carenza di prodotto è già in atto, ma non soltanto in Italia per l'alluvione in Romagna. E ben presto faremo i conti con una carenza delle produzioni estive, dettata dalla siccità nella penisola iberica e in Piemonte, l'alluvione in Romagna, caro bollette". A dirlo all'ANSA è Raffaele Drei, presidente Fedagripesca Confcooperative Emilia-Romagna. "La produzione di pere si è dimezzata negli ultimi quattro anni - precisa Drei - e il prezzo è abbondamente in rialzo del 30% anche 40% senza portare un reddito compensativo del calo di offerta agli agricoltori che scontano anche i rincari energetici e dei fattori di produzione. Stessa dinamica in Emilia-Romagna per le patate, in calo produttivo del 20% per problemi fitosanitari che non riusciamo a risolvere, e in rialzo sui banchi di vendita del 20%. A questi listini si aggiunge l'effetto-moltiplicatore nella filiera distributiva, col consumatore finale che quest'anno trova fragole e albicocche a quotazioni mai viste al mondo. Sul fronte dell'offerta - sottolinea ancora il presidente Fedagripesca Confcooperative Emilia-Romagna - ci aspettiamo in tutta Europa meno pesche nettarine e meno pere. Abbiamo davanti una campagna 2023 scarsa. E la situazione dei consumi non è brillante, c'è tendenza al risparmio anche per la spesa alimentare. Ora l'Europa deve rendersi conto - è l'appello del mondo cooperativo italiano - della scarsa attenzione finora dimostrata alla linea degli approvvigionamenti garantiti. Gli Italiani hanno mal sopportato i rincari della benzina e gasolio, ma non credo siano pronti a tollerare il caro-prezzi sui beni alimentari di prima necessità e la dipendenza dalla Turchia, Marocco, Tunisia. Eppure da Farm to fork al regolamento sui fitofarmaci dalla Ue arrivano solo politiche restrittive - lamenta - che mettono in condizione l'agricoltore di produrre sempre meno. L'alluvione tocca un fazzoletto di terra, la Romagna, ad alta vocazione agricola ma in tutta Europa, in nome del rispetto ambientale, all'agricoltura vengono chieste vaste aree di rispetto, lasciando meno terra da coltivare". (ANSA)
Alessandra Moneti – ANSA
Nella foto, Raffaele Drei