“L’intero sistema istituzionale, economico e sociale dell’Emilia-Romagna – riunito all’interno del Patto per il lavoro e per il clima - sta dimostrando di saper fare squadra lavorando in sinergia con il Governo e gli altri Enti con grande senso di responsabilità e nell’interesse di cittadini e imprese. I provvedimenti annunciati ieri a Palazzo Chigi per un totale di 2 miliardi di euro, che accogliamo positivamente come prima risposta per fare fronte all’emergenza alluvione in Romagna e nell’area metropolitana bolognese, devono trovare presto riscontro in termini operativi e attuativi per dare risposte concrete”.
Questo il commento dell’Alleanza Cooperative dell’Emilia-Romagna (il coordinamento che riunisce le centrali regionali Agci, Confcooperative e Legacoop) a seguito dell’incontro di ieri a Roma, a cui hanno preso parte i rappresentanti delle organizzazioni.
“L’esperienza della ricostruzione post-terremoto in Emilia del 2012 insegna quanto sia importante la figura di un commissario straordinario che coordini le attività di ricostruzione forte di una approfondita conoscenza del territorio e che abbia i dovuti poteri per intervenire al meglio in questa fase emergenziale – sottolinea il presidente dell’Alleanza Cooperative regionale Francesco Milza (presidente di Confcooperative Emilia Romagna, nella foto; ndr), insieme ai co-presidenti Daniele Montroni e Massimo Mota -. Per questo auspichiamo che il Governo decida nel breve periodo di assegnare tale incarico così fondamentale per la ripartenza”.
“È molto importante – continua l’Alleanza Cooperative dell’Emilia-Romagna – che interventi a favore delle imprese quali sospensione di mutui, bollette e adempimenti fiscali, insieme a ristori e altre misure per favorire la ripartenza, siano concessi a tutte le realtà dei territori coinvolti che hanno subìto danni sia diretti che indiretti dall’alluvione, comprese quelle attività che hanno dovuto fermare le produzioni e i servizi pur senza essere state allagate ma perché si sono ritrovate prive di personale che non era nelle condizioni di raggiungere il luogo di lavoro oppure aveva l’abitazione sommersa di acqua e fango”.